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Quasi un adolescente su due non potrebbe stare una settimana senza social network

Quando riportale dall’espresso Il 43 percento dei giovani tra i 12 e i 18 anni dichiara che vivrebbe con ansia e agitazione la mancanza dei social. Ma riconoscono l’esistenza di tanti pericoli. Gli ultimi dati della ricerca Telefono Azzurro – Doxa Kids

Quasi un adolescente su due non potrebbe stare una settimana senza social network

Non sempre sicuri da usare, impossibili da evitare: il rapporto dei più giovani con i social network ricorda un po’ l’odi et amo di Catullo. È quanto emerge dall’ultima ricerca di Telefono Azzurro e Doxa Kids, diffusa in occasione del Safer Internet Day, che fornisce una serie di elementi molto utili per capire come i più giovani si approcciano ai social oggi.

Si scopre così che Il 43 percento dei ragazzi fra i 12 e i 18 anni e il 53 percento delle ragazze si sentirebbe agitato o perso se fosse privato per una settimana dell’accesso ai vari Facebook o Instagram. Non si tratta però di un amore utopico, anzi: il 46 percento dei giovani sostiene che i social abbiano anche effetti negativi quali facilitare il bullismo, diffondere contenuti violenti o produrre discriminazione. Di più, uno su tre ritiene che distraggano dallo studio e dalla vita reale e il 28 percento ritiene che causino dipendenza.

C’è poi l’aspetto più pericoloso: poco meno di un ragazzo su quattro sostiene che i social facilitino il bullismo, e uno su cinque teme gli adescatori. Non mancano poi preoccupazioni per la privacy e per il rischio di avere una visione distorta della realtà e nell’esperienza di tutti i giorni tanti lamentano di aver incrociato contenuti negativi come video violenti, incentivi al gioco d’azzardo e video sessualmente espliciti.

Ovviamente gli aspetti positivi dell’esperienza online sono tanti e non devono essere sottovalutati, anzi. Per i ragazzi i social aiutano a restare connessi con amici e famiglia, a trovare persone che nuove o che ci assomigliano, fanno sentire meno soli, connettono con abitudini e culture di tutto il mondo. Un effetto positivo rilevato complessivamente da una larga maggioranza: 3 intervistati su quattro, che diventano l’81 percento se si considerano solo le ragazze fra i 15 e i 18 anni.

fonte:l’espresso

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