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Quando la casa si «veste» shabby chic

Era il 1980 quando, per la prima volta, la parola shabby veniva inserita nel vocabolario del design, esattamente tra le pagine dell’allora celebre rivista The World of Interiors. Dall’inglese, shabby significa letteralmente sciupato e, accostato alla parola chic, vuole significare quello stile dall’allure trasandato ma elegante, dal gusto vittoriano ma a tinte pastello. I primi a elevare lo stile shabby chic a quintessenza della bellezza furono gli inglesi, perché questo tipo di design rievocava perfettamente il gusto delle tipiche case di campagna. Fu poi il turno delle classi borghesi americane che, negli anni Ottanta, si innamorarono follemente del mix di arredi antichi, spesso trattati con la tecnica del canapé, tende e divani dai pattern decisi e in contrasto tra loro.

Passano gli anni ma lo stile shabby chic non smette di essere amato da chi predilige ambienti delicati ma con una punta di rétro e un tocco di romanticismo al loro interno. Per realizzare una casa in questo stile, dovrete optare per pareti bianche o nei toni pastello, mobili eleganti, dettagli dalle forme tondeggianti, caratterizzati da intarsi e dalla verniciatura apparentemente vissuta. Non è da definirsi una casa shabby chic se manca l’oggettistica vintage dal saporte romantico e dettagli in cotone e lino, ben rifiniti da pizzi.

Il tutto mixato a pavimenti in legno naturale, rifiniture in ottone e un tocco di modernità. Per creare una stanza o l’intera casa con questo sapore d’antan, ricordate di essere sempre coerenti nella scelta dei mobili e di pensare sempre in maniera elegante, per non ritrovarvi in un boudoir dai guizzi kitsch. Nella gallery le ispirazioni da Instagram e idee arredamento.

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