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Puglia, confronto con le imprese e il partenariato economico sociale sui fondi della Legge 181/89


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Utilizzare le opportunità previste dai fondi della Legge 181/89 destinati alle realtà imprenditoriali operanti nei settori del Tessile, Abbigliamento e Calzaturiero ricadenti nell’area PIT9 e confrontarsi con tutti gli attori interessati per rendere il prossimo bando più adatto alle esigenze del territorio: queste le finalità con le quali l’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci, lo staff del Dipartimento regionale, l’On. Maria Soave Alemanno, componente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati e alcuni rappresentanti della Direzione Generale per gli incentivi alle imprese del Ministero dello Sviluppo Economico hanno incontrato questa mattina presso la sede del Politecnico del Made in Italy a Casarano le imprese e il partenariato economico sociale.

“Ascoltare e raccogliere bisogni e indicazioni – dichiara l’assessore Delli Noci –  per rendere i fondi di una misura, che non possiamo permetterci di perdere, più rispondenti alle esigenze di un territorio che ha vissuto anni di grande crisi ma che oggi, nonostante le difficoltà causate dall’emergenza sanitaria, è riuscito a ripartire e ha bisogno di un nuovo impulso. Questo incontro, che replicheremo la prossima settimana con le imprese di Brindisi destinatarie dei fondi della Legge 181/89, ci ha consentito di fare nostre alcune sollecitazioni che chiederemo al Ministero di tenere in considerazione nella riformulazione del bando andato deserto per ben due volte”.

Dopo una breve presentazione da parte dei rappresentanti del MISE sulle modifiche apportate alla Legge 181/89 tra il 2019 e il 2020, relative ai criteri e alle modalità di concessione delle agevolazioni in favore di programmi di investimento finalizzati alla riqualificazione delle aree di crisi industriali (contenuti nella Circolare del 16 gennaio 2020, n. 10088) si sono susseguiti una serie di interventi da parte dei numerosi imprenditori presenti, delle associazioni di categoria e dei sindacati.

“Le modifiche già apportate – continua Delli Noci – relative per esempio al limite dell’investimento minimo previsto – che passa da 1.500.000 euro a 1.000.000 per le imprese in forma singola o associata e a 400.000 euro per le imprese partecipanti ai Contratti di Rete ¬– hanno avuto l’obiettivo di rendere più attrattiva la misura per le piccole e medie imprese, di semplificare le procedure,  velocizzare i tempi e rendere possibile la partecipazione delle PMI e delle reti di imprese. Come hanno sottolineato i presenti, però, queste modifiche non sono sufficienti a scongiurare la mancata partecipazione al bando da parte degli imprenditori locali. Occorre infatti, secondo i partecipanti all’incontro, puntare di più sulla formazione, sul capitale umano, perché alcuni mestieri non scompaiano, per garantire il passaggio generazionale e favorire l’innovazione dei processi. Nei prossimi giorni – conclude Delli Noci – incontreremo nuovamente i rappresentanti del Ministero per costruire un bando che sia calzante alle reali esigenze del territorio”.

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