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Pride a Pompei per i diritti Lgbt, Spadafora: "Il Paese non tornerà indietro"

 

Il sottosegretario alle Pari opportunità partecipa alla marcia per la community Lgbt: “So che in una parte del Governo non c’è la stessa sensibilità, ma l’Italia non perderà i diritti conquistati”

Parte il Pride di Pompei. Sfilano migliaia di persone nel comune vesuviano per la marcia a favore dei diritti Lgbt. Tra i partecipanti, anche il sottosegretario alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora.
“Sono qui – dice Spadafora –  per testimoniare il mio sostegno e quello del Governo. So che in una parte del Governo non c’è la stessa sensibilità ma l’Italia non tornerà indietro, non si perderanno i diritti conquistati. Nel contratto di Governo non ci sono questioni riguardanti il mondo Lgbt, ma convocherò prestissimo le associazioni di settore per avviare un percorso di ascolto e confronto. Nei prossimi giorni parlerò col ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, sono sicuro che non ci sono pregiudizi”.
Il corteo si snoda in un lungo fiume colorato e festoso percorre le strade di Pompei. I presenti sono sono più di quattromila. C’è anche la senatrice dem Monica Cirinnà, prima firmataria della legge sulle unioni civili, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e quello di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno. Quest’ultimo, in mattinata, ha ricevuto una busta contenente due proiettili e un messaggio intimidatorio: “Gay di m….”.

“Questa marcia – dichiara Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli – è un successo, oltre ogni nostra aspettativa. Esiste e si fa sentire un pezzo importante del Paese che dice no ai censimenti per i rom, che dice sì all’accoglienza per le persone che scappano dalla guerra, dalla fame e dalla povertà e che dice sì al uguaglianza, per un corteo colorato e giovane contro l’omotransfobia”.
Ad aprire la manifestazionelo striscione “R-esistiamo per tutte, per tutti”. La marcia prosegue allegra e festosa: “Sfiliamo in nome della libertà, dell’uguaglianza, del rispetto e della fratellanza”, ripetono gli organizzatori. Anche il temuto passaggio fuori al santuario mariano svolge in tutta serenità: le persone radunate dietro le transenne sorrdono e salutano i manifestanti.
Il Pride è stato però preceduto da forti polemiche per la scelta degli organizzatori di attraversare anche il piazzale del santuario della Vergine del Rosario. In altri luoghi di Pompei oggi si sono svolti presidi di Forza Nuova e del Mis-Movimento Idea sociale contro il Pride. Proprio questa mattina, due parlamentari campani della Lega – il sottosegretario con delega al Sud Pina Castiello e l’onorevole Gianluca Cantalamessa – hanno espresso la loro contrarietà al fatto che il corteo transitasse proprio davanti al santuario: “Pur ribadendo il diritto a manifestare – sostengono – la scelta di sfilare dinanzi al Santuario può essere interpretata come una mera provocazione, più che una manifestazione per rivendicare diritti”.
Plemico con Spadafora, Scilipoti Isgrò, presidente di Unione cristiana ed esponente di Forza Italia: “Apprendiamo con indignazione – dichiara – che il
sottosegretario parteciperà, a nome dell’esecutivo, al Pompei Pride, manifestazione di presunto orgoglio omosessuale e di anormalità, rivendicando questa scelta come rispetto dei valori civili. Tale designazione offende i principi cristiani e dimostra, ancora una volta, che questo Governo non rappresenta e difende i valori giudaico cristiani  in base ai quali dio li ha fatti uomo e donna. L’esecutivo prenda le distanze”. “Altro che veti –  la replica immediata di Spadafora – Nessuno mi ha chiesto di non essere qui, oggi”.
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