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Ponte Morandi, Toti: «Entro 5 giorni il piano per la demolizione»

 
«Il ponte lo abbatteremo di sicuro. Nel giro di cinque giorni lavorativi verrà presentato alla struttura commissariale il piano o più piani di Autostrade per demolire il manufatto». Lo ha detto il commissario per l’emergenza di ponte Morandi, e governatore della Liguria Giovanni Toti dopo la riunione con Autostrade. «L’intero ponte sarà demolito», ha aggiunto Toti.
«Come richiesto ieri da una lettera che sollecitava Autostrade – ha spiegato Toti – la società si è presentata alla struttura commissariale per dirci che sta lavorando alla messa in sicurezza e demolizione dell’intero manufatto, che può svolgersi con diverse procedure e diversi impatti sull’area. Non ci sono piani di dettaglio, abbiamo dato alla società tempo fino a venerdì prossimo. Il piano dovrà essere sottoposto prima alla Procura, perché serve il dissequestro dei tronconi del ponte, e poi andrà sottoposto ai nostri tecnici, quindi andrà in giunta».
Intanto Cassa depositi e prestiti si muove per Genova. Il braccio finanziario del governo è pronto a sostenere la città ferita dal crollo del ponte Morandi con interventi finanziari per imprese e infrastrutture oltre che con la tecnologia e la forza lavoro delle aziende controllate, come Fincantieri e Ansaldo Energia. L’amministratore delegato Fabrizio Palermo è stato nel capoluogo accompagnato da un gruppo di esperti e ha incontrato il commissario per l’emergenza Giovanni Toti e il sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi per capire quali mosse fare. Al termine di una lunga riunione è stato deciso che le misure concordate saranno inserite in un protocollo d’intesa pronto in 15 giorni. Palermo è stato nella sede di Ansaldo Energia, sfiorata dal crollo e alle prese con le limitazioni della zona rossa che bloccano la palazzina uffici e una mensa. Non ha commentato i rumors su un possibile ingresso nel capitale di Autostrade ma ha rimandato a quanto espresso dal ministero, che ha smentito ogni voce
«Siamo qui per confrontarci con Regione e Comune e capire come il Gruppo può dare sostegno finanziario per imprese e infrastrutture» ha spiegato. Con Palermo, hanno fatto un sopralluogo sotto alla parte di ponte rimasto in piedi, accanto all’ingresso, gli Ad di Fincantieri e della fabbrica genovese, Giuseppe Bono e Giuseppe Zampini, pronti a fare la loro parte. Fincantieri anche a ricostruire il ponte: «Siamo in grado di farlo ma nessuno per il momento ce lo ha chiesto. Abbiamo le capacità e le conoscenze per costruire un’opera come questa» ha detto Bono. Toti ha colto la disponibilità: «Autostrade ha la titolarità e la responsabilità dei lavori, auspico che prenda in considerazione la disponibilità di un colosso come Cdp per la qualità delle aziende che ci sono dentro. Potrebbe e dovrebbe in qualche modo, ma non è una costrizione, intavolare una discussione per il coinvolgimento dei grandi gruppi industriali del Paese» come Fincantieri.
Zampini e Bono hanno rassicurato sulla tenuta delle aziende nonostante i disagi: «Non ci sarà né cassa integrazione né niente, utilizzeremo al meglio tutte le forze lavoro. Piuttosto le metteremo a disposizione della città e delle altre aziende» ha detto l’ad di Ansaldo, ma per 750 su 2600 dipendenti, il rientro al lavoro è slittato di una settimana. «Non prevedo crisi per Fincantieri dopo il crollo di Ponte Morandi. L’unico problema potrebbe riguardare la viabilità per i 40 camion che ogni giorno entrano ed escono dal cantiere» di Sestri Ponente ha spiegato Bono. Cassa Depositi e Prestiti ha intanto messo a disposizione della città 40 alloggi per circa 100 sfollati nella delegazione di Quarto. Hanno una o due stanze e sono ristrutturati e arredati. Altri interventi sono allo studio per la viabilità alternativa al ponte, tra cui un eventuale nuovo cavalcavia da affiancare alla rete stradale ordinaria nell’area di Cornigliano. Nei prossimi giorni i tecnici del Gruppo torneranno a Genova per continuare a seguire sul posto ogni fronte. Per Toti è importante «avere alle spalle un gruppo solido come Cdp»: «non abbiamo problemi finanziari grazie alla dotazione di fondi governativi e contiamo sulle capacità di tecnici e funzionari del Gruppo» per lavorare con celerità.

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