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Pirozzi: "Dove sono finiti i 33 milioni degli sms?". Procura di Rieti aprirà fascicolo

Pirozzi: "Dove sono finiti i 33 milioni degli sms?". Procura di Rieti aprirà fascicolo
Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice
Dal palco della festa di Fratelli d’Italia, il sindaco di Amatrice alimenta un dubbio ripetuto nelle ultime settimane e espresso anche in un comunicato: “Ad Amatrice giungono soldi ma non dagli sms da due euro che vanno a finire altrove”. La Protezione Civile: “Non è sparito un euro, donazioni nella contabilità del Commissario straordinario”. Il procuratore capo Giuseppe Saieva: “Al momento non c’è alcuna ipotesi, si tratta solo di verificare il percorso fatto dalle donazioni. L’indagine avrà vita breve”
Intervenendo ieri sul palco di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia, il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi ha colto l’occasione per condividere in pubblico un rospo che proprio non gli va giù, un dubbio che aveva manifestato in modo meno ufficiale nell’ultimo periodo: che fine hanno fatto i 33 milioni di euro di aiuti alle popolazioni terremotate del Centro Italia raccolti con le donazioni via sms? Il sindaco Pirozzi ha detto chiaro e tondo che quei soldi non sono mai arrivati a destinazione. Il giorno dopo Pirozzi rincara, con più durezza, su Rainews24: sulle donazioni alle popolazioni terremotate attraverso il numero solidale 45500 in questo anno trascorso è “stata tradita la volontà dei cittadini. un errore grave che mette in discussione il meccanismo della solidarieta”.

Terremoto, Pirozzi (sindaco Amatrice): “Su donazioni via sms tradita volontà dei cittadini”

Dubbi che hanno iniziato a far muovere anche la Procura di Rieti. “Stiamo valutando cosa fare, abbiamo sentito cosa ha dichiarato il sindaco di Amatrice” dichiara all’Ansa il procuratore capo di Rieti, Giuseppe Saieva, annunciando per domani l’apertura di “un fascicolo a modello 45 (registro degli atti che non costituiscono una notizia reato, ndr) e sentiremo anche cosa ha da dire in più il sindaco. Al momento non c’è alcuna ipotesi, si tratta solo di verificare il percorso fatto dalle donazioni. Sappiamo – sottolinea il procuratore capo -, che quei fondi sono nella disponibilità della Protezione Civile, quindi l’indagine avrà vita breve”.
Da parte sua, la Protezione Civile a intervenire, assicura che “nessun euro donato dagli italiani è sparito. I fondi raccolti, come stabilito nel Protocollo d’intesa con gli operatori della comunicazione e della telefonia, nonché dalla legge 229 del 2016 che ne disciplina il funzionamento, sono destinati a interventi in favore dei territori colpiti dal sisma”. Il  Dipartimento aggiunge che le donazioni sono “nella contabilità del Commissario straordinario” e rimanda al sito della Protezione Civile per “l’elenco dei progetti approvati nella seduta del 17 luglio scorso dal Comitato dei Garanti” dove sono indicate anche “tutte le informazioni sul funzionamento del numero solidale 45500”.
La dichiarazione a microfono aperto del sindaco arriva poche ore dopo il riferimento infilato, nero su bianco, in un comunicato del Comune di Amatrice in cui si notificava il trasferimento di complessivi 1.663.006,53 al Commissario straordinario per la ricostruzione “di alcune strutture fondamentali per la Città”. Somma, scrive il sindaco, “giunta ad Amatrice per volontà di tante brave persone che ci sono state vicine” in risposta all’iniziativa del Comune denominata “Adotta un’opera” e che, nelle sue voci di spesa, andrà a finanziare la ricostruzione dell’ospedale, dell’istituto alberghiero, della scuola. E qui Pirozzi assestava di nuovo il colpo: “Tutto questo – scrive – è stato possibile solo grazie alla straordinaria solidarietà degli italiani che in questi dodici lunghi mesi che ci separano dal 24 agosto 2016 hanno voluto effettuare donazioni per Amatrice, affinché la nostra città tornasse a vivere al più presto. Insomma, non siamo di fronte a sms da due euro che poi vanno a finire altrove, frustrando così la generosità di tante persone”.
Per il sindaco Pirozzi, dunque, i soldi degli sms vanno a finire “altrove”. Ce n’è abbastanza da erigere un nuovo deterrente alla solidarietà, dopo la tempesta che ha investito complessivamente il mondo delle Ong con i sospetti sollevati sulle reali finalità di alcune sigle operanti nel Mediterraneo nel salvataggio dei migranti in mare. Le parole del sindaco Pirozzi, e i dubbi sollevati nell’ultimo periodo, iniziano ad essere vatutati dalla magistratura per aprire una eventuale inchiesta contro ignoti. Alla competente Procura di Rieti stanno valutando se aprire un fascicolo perché mancherebbero elementi a supporto di un’accusa precisa sulla gestione dei soldi raccolti con le campagne di solidarietà via sms. Ma prossimamente Pirozzi verrà sentito, per avere indicazioni sull’effettiva esistenza di elementi in grado di mettere in moto la macchina delle indagini.

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