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Per l'Osservatorio Findomestic 2017 l'auto rimane un oggetto del desiderio

2554383_1934_lamborghini_veneno_4.jpgMILANO – È un Osservatorio davvero privilegiato quello che Findomestic, leader europeo del credito al consumo che nell’automobile ha uno dei target più gettonati, propone ogni anno. Una radiografia non solo del mercato, ma anche e soprattutto delle tendenze che gli atteggiamenti dei consumatori lasciano intravedere.
L’edizione 2017 dell’Osservatorio Auto, frutto di oltre 9.000 interviste a un campione rappresentativo dei consumatori dei 15 principali mercati automobilistici mondiali, parte da un dato inconfutabile: i 91 milioni di auto vendute nel mondo nel 2016, in crescita del 45% rispetto all’anno precedente, dicono che la grande crisi – che nel 2009 aveva fatto precipitare il mercato globale a 62,2 milioni – è ormai ampiamente dimenticata e che il traguardo dei 100 milioni potrebbe essere tagliato nel 2020.
Una prospettiva che sembra contraddire le affermazioni (e le speranze) dei detrattori secondo cui l’automobile avrebbe ormai imboccato irreversibilmente il viale del tramonto. A rafforzare la sensazione concorrono anche le risultanze dell’indagine condotta da Tns-Sofres per conto di Findomestic, secondo cui l’88% degli intervistati nei 15 Paesi vede nell’auto un insostituibile strumento di mobilità individuale e di libertà. Percentuale addirittura superiore (90%) in Italia, dove l’83% degli intervistati ha anche ammesso di assaporare il piacere della guida.
Una ripresa generale che non è solo numerica, ma anche qualitativa, visto che l’auto continua a rappresentare uno oggetto del desiderio per il 47% del campione che si dichiara disponibile a sostenere un esborso maggiore pur di acquistare una vettura più trendy, con punte largamente superiori nei mercati di nuova motorizzazione (93% in Cina, 71% in Turchia, 66% in Brasile) dove il ruolo di status symbol delle quattro ruote appare decisamente più incisivo.
Queste aspirazioni legate all’affermazione del successo personale trovano parziale conferma nei dati di mercato, che registrano ovunque un netto incremento delle auto più elevato valore aggiunto come i Suv, che per quanto riguarda l’Italia sono passati tra il 2010 e il 2016 dall’11 al 27% delle immatricolazioni, e i marchi premium cresciuti dall’11 al 15% nello stesso arco di tempo. Sempre in ottica nazionale, da rilevare la persistente importanze dei km zero che nel 2016, a fronte di un mercato cresciuto del 16% a quasi 1,87 milioni hanno registrato un +27,2%, e nei primi 5 mesi del 2017 hanno registrato un’ulteriore, impressionante accelerazione: +71,9% in un mercato che, con il +8% nel periodo, mostra sintomi di rallentamento soprattutto a casa della retromarcia delle vendite a privati (-1,3%).
Dando uno sguardo al futuro, si profilano delle tendenze destinate a condizionare l’offerta delle case. Per quanto riguarda gli equipaggiamenti irrinunciabili per gli italiani, in pole position troviamo i dispositivi di sicurezza, seguiti dai sistemi di assistenza alla guida e dalle soluzioni di connettività, mentre l’aumento delle prestazione sembra perdere importanza. Interessante il raffronto in tema di motorizzazioni tra le intenzioni d’acquisto della prossima scelta e quelle ipotizzate per il 2030, con il diesel in frenata dal 31 al 15%, l’impennata dell’elettrificazione (ibride dall’21 al 39%, elettriche pure dal 4 al 17), il calo delle alimentazioni a gas e la sostanziale tenuta (dal 12 all’11%) dei motori a benzina.

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