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Palermo, la pediatra dà forfait: di nuovo in crisi i paesi delle Madonie

L’addio dopo appena una settimana di servizio. Per i genitori dei bambini di sette comuni l’unica possibilità è l’ospedale di Petralia Sottana

Sette comuni delle alte Madonie rimangono di nuovo senza pediatra. All’ultimo appello dell’Asp aveva risposto una specialista, ma dopo appena una settimana ha rinunciato all’incarico. Sono stati 258 i medici che l’Asp di Palermo ha convocato, attingendo dalla graduatoria regionale, ma nessuno alla fine ha voluto accettare l’incarico. E ora diventa un’impresa far curare i bambini.
Ha resistito solo una settimana la pediatra ragusana, ma di origini madonite, Rachele Cunsolo, che aveva accettato di svolgere il servizio pediatrico per i comuni di Alimena, Blufi e Bompietro (gli altri centri in difficoltà sono Petralia Sottana, Petralia Soprana, Gangi e Geraci Siculo). Il direttore del distretto sanitario di Petralia Sottana, Gianfranco Licciardi, ieri si è visto costretto a trasmettere una nota ai vertici dell’Azienda sanitaria provinciale, comunicando che anche l’unica specialista che aveva accettato l’incarico ha deciso di abbandonare.
L’Asp di Palermo ora dovrà correre ai ripari per trovare prima possibile una soluzione. Intanto si prospettano gravi disagi per le mamme che senza un medico saranno costrette a rivolgersi, anche per un banale consulto, all’ospedale Madonna Santissima dell’Alto di Petralia Sottana, dove c’è una guardia medica attiva 24 ore e dove anche il primario  è costretto a fare i turni come i colleghi. Nei giorni era stato lanciato anche un appello al presidente della Regione, Nello Musumeci: si sottolineava che per ogni necessità i genitori dei piccoli pazienti di diversi comuni madoniti debbono raggiungere il punto pediatrico dell’ospedale, a diversi chilometri di distanza, con le immancabili difficoltà negli spostamenti che nei paesi di montagna diventano insormontabili durante la stagione invernale.

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