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Ostia, riti satanici tra gli scavi romani: mausoleo utilizzato per fare messe nere

di Mara Azzarelli
«Quando abbiamo riaperto il cantiere abbiamo ritrovato danni e un degrado drammatici. Durante l’inverno ignoti sono entrati e hanno bivaccato nell’area lasciando fra i ruderi di tutto».
La denuncia è degli archeologici e si riferisce ai lavori di scavo di Ostia Antica, nell’area del parco dei Ravennati dove un imponente studio effettuato da un team di ricercatori americani e canadesi dell’American Institute con la supervisione della Soprintendenza sta portando alla luce una Domus del IV secolo d.C. e un Mausoleo di duemila anni. Peccato che pochi giorni fa gli studiosi che hanno ripreso lo scavo, abbiano fatto l’amara scoperta.
​I teppisti hanno violato la zona, preziosissima da un punto di vista archeologico e culturale, lanciato bottiglie fra i reperti e staccato quelli che sono solo apparentemente dei “paletti di ferro” per fare forse dei misteriosi rituali. «Quelli – riflette uno studioso – non sono dei paletti di ferro ma le indicazioni che delimitano il perimetro dello scavo. Chi li ha staccati ha fatto un danno scientifico a cui siamo stati costretti a porre rimedio». A motivare lo sfregio ai danni di questo sito non c’è solo il raid vandalico ma persino un retroscena satanica. All’interno dell’area si trova infatti la tomba di un bambino coperta da una lastra di piombo che secondo alcune interpretazioni potrebbe far pensare a una maledizione.
CERIMONIE NOTTURNE
Una versione che dopo ulteriori approfondimenti ha perso d’interesse per gli studiosi ma che a quanto pare continua ad attirare i satanisti che di notte si ostinano a frequentare il parco lasciando incisioni (compreso il numero satanico 666) e resti di sedute spiritiche come piume di uccelli e residui di falò. «Sulla lastra di piombo – racconta lo studioso – non c’è l’incisione che conferma la maledizione: la spiegazione non è suffragata dai fatti ma qualcuno forse la prende ancora per buona». Rimane la fragilità di quest’area rispetto alle incursioni, di qualunque natura esse siano.
«Abbiamo chiesto all’amministrazione comunale – avverte Solideo Maraschio dell’associazione Ostia Antica Nostra – di proteggere il parco con una recinzione più alta. Le incursioni sono troppe e i danni continui». Negli ultimi tempi la zona intorno agli Scavi è stata oggetto anche di un altro tipo di visite, meno misteriose ma altrettanto sgradite. Le macchine dei visitatori dell’ex Colonia Romana vengono spesso ritrovate con i vetri spaccati e saccheggiati di oggetti, monete e qualsiasi altra cosa venga lasciata sul cruscotto e o sui sedili.
di Mara Azzarelli
«Quando abbiamo riaperto il cantiere abbiamo ritrovato danni e un degrado drammatici. Durante l’inverno ignoti sono entrati e hanno bivaccato nell’area lasciando fra i ruderi di tutto».

La denuncia è degli archeologici e si riferisce ai lavori di scavo di Ostia Antica, nell’area del parco dei Ravennati dove un imponente studio effettuato da un team di ricercatori americani e canadesi dell’American Institute con la supervisione della Soprintendenza sta portando alla luce una Domus del IV secolo d.C. e un Mausoleo di duemila anni. Peccato che pochi giorni fa gli studiosi che hanno ripreso lo scavo, abbiano fatto l’amara scoperta.
​I teppisti hanno violato la zona, preziosissima da un punto di vista archeologico e culturale, lanciato bottiglie fra i reperti e staccato quelli che sono solo apparentemente dei “paletti di ferro” per fare forse dei misteriosi rituali. «Quelli – riflette uno studioso – non sono dei paletti di ferro ma le indicazioni che delimitano il perimetro dello scavo. Chi li ha staccati ha fatto un danno scientifico a cui siamo stati costretti a porre rimedio». A motivare lo sfregio ai danni di questo sito non c’è solo il raid vandalico ma persino un retroscena satanica. All’interno dell’area si trova infatti la tomba di un bambino coperta da una lastra di piombo che secondo alcune interpretazioni potrebbe far pensare a una maledizione.
CERIMONIE NOTTURNE
Una versione che dopo ulteriori approfondimenti ha perso d’interesse per gli studiosi ma che a quanto pare continua ad attirare i satanisti che di notte si ostinano a frequentare il parco lasciando incisioni (compreso il numero satanico 666) e resti di sedute spiritiche come piume di uccelli e residui di falò. «Sulla lastra di piombo – racconta lo studioso – non c’è l’incisione che conferma la maledizione: la spiegazione non è suffragata dai fatti ma qualcuno forse la prende ancora per buona». Rimane la fragilità di quest’area rispetto alle incursioni, di qualunque natura esse siano.
«Abbiamo chiesto all’amministrazione comunale – avverte Solideo Maraschio dell’associazione Ostia Antica Nostra – di proteggere il parco con una recinzione più alta. Le incursioni sono troppe e i danni continui». Negli ultimi tempi la zona intorno agli Scavi è stata oggetto anche di un altro tipo di visite, meno misteriose ma altrettanto sgradite. Le macchine dei visitatori dell’ex Colonia Romana vengono spesso ritrovate con i vetri spaccati e saccheggiati di oggetti, monete e qualsiasi altra cosa venga lasciata sul cruscotto e o sui sedili.

di Mara Azzarelli
«Quando abbiamo riaperto il cantiere abbiamo ritrovato danni e un degrado drammatici. Durante l’inverno ignoti sono entrati e hanno bivaccato nell’area lasciando fra i ruderi di tutto».

La denuncia è degli archeologici e si riferisce ai lavori di scavo di Ostia Antica, nell’area del parco dei Ravennati dove un imponente studio effettuato da un team di ricercatori americani e canadesi dell’American Institute con la supervisione della Soprintendenza sta portando alla luce una Domus del IV secolo d.C. e un Mausoleo di duemila anni. Peccato che pochi giorni fa gli studiosi che hanno ripreso lo scavo, abbiano fatto l’amara scoperta.
​I teppisti hanno violato la zona, preziosissima da un punto di vista archeologico e culturale, lanciato bottiglie fra i reperti e staccato quelli che sono solo apparentemente dei “paletti di ferro” per fare forse dei misteriosi rituali. «Quelli – riflette uno studioso – non sono dei paletti di ferro ma le indicazioni che delimitano il perimetro dello scavo. Chi li ha staccati ha fatto un danno scientifico a cui siamo stati costretti a porre rimedio». A motivare lo sfregio ai danni di questo sito non c’è solo il raid vandalico ma persino un retroscena satanica. All’interno dell’area si trova infatti la tomba di un bambino coperta da una lastra di piombo che secondo alcune interpretazioni potrebbe far pensare a una maledizione.
CERIMONIE NOTTURNE
Una versione che dopo ulteriori approfondimenti ha perso d’interesse per gli studiosi ma che a quanto pare continua ad attirare i satanisti che di notte si ostinano a frequentare il parco lasciando incisioni (compreso il numero satanico 666) e resti di sedute spiritiche come piume di uccelli e residui di falò. «Sulla lastra di piombo – racconta lo studioso – non c’è l’incisione che conferma la maledizione: la spiegazione non è suffragata dai fatti ma qualcuno forse la prende ancora per buona». Rimane la fragilità di quest’area rispetto alle incursioni, di qualunque natura esse siano.
«Abbiamo chiesto all’amministrazione comunale – avverte Solideo Maraschio dell’associazione Ostia Antica Nostra – di proteggere il parco con una recinzione più alta. Le incursioni sono troppe e i danni continui». Negli ultimi tempi la zona intorno agli Scavi è stata oggetto anche di un altro tipo di visite, meno misteriose ma altrettanto sgradite. Le macchine dei visitatori dell’ex Colonia Romana vengono spesso ritrovate con i vetri spaccati e saccheggiati di oggetti, monete e qualsiasi altra cosa venga lasciata sul cruscotto e o sui sedili.

di Mara Azzarelli
«Quando abbiamo riaperto il cantiere abbiamo ritrovato danni e un degrado drammatici. Durante l’inverno ignoti sono entrati e hanno bivaccato nell’area lasciando fra i ruderi di tutto».

La denuncia è degli archeologici e si riferisce ai lavori di scavo di Ostia Antica, nell’area del parco dei Ravennati dove un imponente studio effettuato da un team di ricercatori americani e canadesi dell’American Institute con la supervisione della Soprintendenza sta portando alla luce una Domus del IV secolo d.C. e un Mausoleo di duemila anni. Peccato che pochi giorni fa gli studiosi che hanno ripreso lo scavo, abbiano fatto l’amara scoperta.
​I teppisti hanno violato la zona, preziosissima da un punto di vista archeologico e culturale, lanciato bottiglie fra i reperti e staccato quelli che sono solo apparentemente dei “paletti di ferro” per fare forse dei misteriosi rituali. «Quelli – riflette uno studioso – non sono dei paletti di ferro ma le indicazioni che delimitano il perimetro dello scavo. Chi li ha staccati ha fatto un danno scientifico a cui siamo stati costretti a porre rimedio». A motivare lo sfregio ai danni di questo sito non c’è solo il raid vandalico ma persino un retroscena satanica. All’interno dell’area si trova infatti la tomba di un bambino coperta da una lastra di piombo che secondo alcune interpretazioni potrebbe far pensare a una maledizione.
CERIMONIE NOTTURNE
Una versione che dopo ulteriori approfondimenti ha perso d’interesse per gli studiosi ma che a quanto pare continua ad attirare i satanisti che di notte si ostinano a frequentare il parco lasciando incisioni (compreso il numero satanico 666) e resti di sedute spiritiche come piume di uccelli e residui di falò. «Sulla lastra di piombo – racconta lo studioso – non c’è l’incisione che conferma la maledizione: la spiegazione non è suffragata dai fatti ma qualcuno forse la prende ancora per buona». Rimane la fragilità di quest’area rispetto alle incursioni, di qualunque natura esse siano.
«Abbiamo chiesto all’amministrazione comunale – avverte Solideo Maraschio dell’associazione Ostia Antica Nostra – di proteggere il parco con una recinzione più alta. Le incursioni sono troppe e i danni continui». Negli ultimi tempi la zona intorno agli Scavi è stata oggetto anche di un altro tipo di visite, meno misteriose ma altrettanto sgradite. Le macchine dei visitatori dell’ex Colonia Romana vengono spesso ritrovate con i vetri spaccati e saccheggiati di oggetti, monete e qualsiasi altra cosa venga lasciata sul cruscotto e o sui sedili.

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