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Ostia, il cronista colpito con una testata da Spada: "Ho paura, temo per la mia famiglia"

Secondo Daniele Piervincenzi ad assistere all’aggressione davanti alla palestra Femus Boxe c’erano più di dieci persone: “Ho sentito le tapparelle delle finestre scendere giù”
“Ora temo ritorsioni degli Spada nei miei confronti e ho paura per la mia famiglia”. Ha paura il giornalista Daniele Piervincenzi e lo dice ai magistrati della Procura di Roma che indagano sulla sua aggressione ad Ostia. Su quella testata che Roberto Spada gli ha dato spaccandogli il naso il 7 novembre scorso. Stralci del verbale dell’audizione del cronista sono presenti nella memoria che oggi i pm hanno depositato davanti ai giudici del Riesame che dovranno decidere sulla richiesta di scarcerazione avanzata dai difensori di Spada.

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Il giornalista della trasmissione di Rai Due, Nemo, di fronte ai magistrati racconta le fasi dell’aggressione davanti alla palestra “Femus Boxe”, gestita da Spada. “Non so quante persone abbiano assistito all’aggressione – afferma – ma sono sicuro che fossero più di dieci. Alcuni erano affacciati alle finestre dei palazzi ad osservare ciò che accadeva. Nessuno è intervenuto per aiutarci. Ricordo che durante l’aggressione ho sentito il rumore di alcune tapparelle che venivano chiuse”.

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Piervincenzi, inoltre, spiega il motivo per il quale non si è andato all’Ospedale Grassi di Ostia per farsi medicare. “Abbiamo avuto paura – ha detto ai pm – restare lì in quel momento non era sicuro. Temevamo che qualcuno della famiglia Spada potesse raggiungerci in ospedale e farci del male. Oppure che potessero rubarci la telecamera con i video che avevamo girato”.

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