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«Ora il fuoco fa meno paura»

«Da oggi ci sentiamo più sicuri». La dichiarazione del sindaco di Barasso, Antonio Braida, condivisa dai colleghi di Luvinate Alessandro Boriani e di Brinzio Sergio Vanini, dà la dimensione dell’attività svolta sul Campo dei Fiori da quasi duecento volontari antincendio boschivo della Protezione Civile coordinati dal Parco Campo dei Fiori, dalla Comunità Montana Valli del Verbano, del Piambello, di Varese, dell’Ana Varese e coadiuvati dalla Guardie Ecologiche Volontarie. Si è trattato di una importante esercitazione di simulazione sul fronte interessato dagli incendi dello scorso ottobre che ha preso il via la mattina presto, come ha spiegato Alessandro De Buck che assieme a Dario Bevilacqua rappresenta la figura del direttore delle operazioni di spegnimento. «Sono stati sperimentati protocolli e procedure su cinque possibili scenari di intervento con la dislocazione di moduli elitrasportabili su cresta. Rilevante il fatto che è stata costituita una catena d’acqua di 1400 metri che è partita dalle grotte del Remeron fino all’Osservatorio, recuperando acqua da vecchi bacini ancora utilizzabili al Poggio, al Pian delle Resinose e a Caddé. È stato un test importante che ha evidenziato la necessità del recupero dei bacini e della realizzazione di sentieri percorribili nel versante sud, nonché di punti acqua in vetta».
«È stata una giornata positiva – ha sottolineato Angelo Palumbo, consigliere regionale e presidente della Commissione Territorio – che ha evidenziato le criticità e le migliorie da effettuare». Sia lui, sia l’altro consigliere regionale Emanuele Monti hanno sottolineato la massima vicinanza della Regione ed hanno puntato l’attenzione verso il dissesto idrogeologico. «La messa in sicurezza di alcune aree è indispensabile – ha proseguito Monti -. Dalle parole ai fatti: quando ho proposto nell’ordine del giorno di una seduta del consiglio regionale il finanziamento per questo problema c’è stata la massima disponibilità prima del presidente Maroni ora di Fontana. I 750mila euro erogati per la messa in sicurezza costituiscono solo la base, se si considera che necessitano per l’opera complessiva tre milioni di euro».

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