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Ondate di calore sino a domani a Bologna

In pianura la tregua scatterà da domani. I consigli dell’Asl e i numeri d’emergenza per affrontare il grande caldo con temperature sino ai 35 gradi. Il metereologo Lombroso: “In Costarica fa più fresco”


Prosegue, almeno fino a venerdì 10 l’ondata di calore a Bologna, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, San Lazzaro. Lo fa sapere l’Ausl di Bologna, alla luce delle previsioni Arpae. Le temperature potrebbero salire sino a 35 gradi. Andrà un poco meglio in pianura dove l’ondata, afferma l’azienda, persisterà fino a domani, giovedì 9 agosto, nei Comuni di Anzola, Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Calderara, Castello d’Argile, Castenaso, Crevalcore, Galliera, Granarolo, Malalbergo, Minerbio, Molinella, Pieve di Cento, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano, San Giovanni in Persiceto, San Pietro in Casale, Sant’Agata bolognese.
L’Azienda Usl di Bologna ha allertato i pronto soccorso, gli ospedali, le case di cura e le strutture di assistenza per gli anziani, i medici e i pediatri di famiglia, gli infermieri dell’assistenza domiciliare dell’area metropolitana.
· COME AFFRONTARE LE ONDATE DI CALORE
Ecoc i consigli dell’Asl. Limitare la permanenza all’aperto nelle ore più calde della giornata (tra le 11 e le 17), bere molto e spesso, anche quando non si ha sete, evitando alcol e caffeina, bibite gassate o contenenti zuccheri e, in generale, bevande ghiacciate o fredde. Fare bagni o docce con acqua tiepida, per abbassare la temperatura corporea, e utilizzare i climatizzatori regolando la temperatura dell’ambiente con una differenza di non più di 6/7 gradi rispetto a quella esterna. Se si utilizzano ventilatori, infine, evitare di rivolgerli direttamente sul corpo. Particolare attenzione va prestata nei confronti dei bambini molto piccoli, delle donne in gravidanza, degli anziani con patologie croniche (ad esempio i diabetici che devono assumere insulina o le persone con scompenso cardiaco), di chi ha difficoltà ad orientarsi nel tempo e nello spazio, delle persone non autosufficienti, in condizioni socio-economiche disagiate, di chi vive da solo e in appartamenti soggetti a surriscaldamento come i piani alti privi di condizionamento dell’aria, di quanti lavorano all’aperto o in ambienti nei quali c’è produzione di calore.
· NUMERI UTILI
Per informazioni sui rischi per la salute e sui comportamenti da adottare in caso di ondata di calore è attivo il numero verde gratuito 800 562 110, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17, il sabato dalle 8.30 alle 13. Ci si può rivolgere anche al numero verde del Servizio Sanitario Regionale 800 033 033, gratuito e attivo tutti i giorni feriali, dalle ore 8,30 alle ore 17,30, il sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30.
· LO STUDIO: LUGLIO 2018 IL DECIMO MESE PIU’ CALDO IN 188 ANNI
E’ stato un mese caldo quello di luglio 2018. Per gli esperti dell’osservatorio geofisico del dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’università di Modena e Reggio, coi suoi 26.9 gradi di media è stato il decimo più caldo degli ultimi 188 anni. Ma luglio 2018 è stato anche un mese temporalesco con ben 10 giornate caratterizzate da piogge misurabili. “Il mese di luglio 2018- commenta il meteorologo Luca Lombroso dell’Ateneo di Modena – conferma che stiamo vivendo una ‘nuova normalita che ci fa percepire come freschi i mesi che nel xx secolo sarebbero stati considerati caldi”. La particolarità di quest’anno risiede, a differenza dello scorso anno, non tanto in ondate di caldo estreme quanto nel “costante collocarsi dei valori di temperature massime e, soprattutto, di quelle minime sopra la media”, nonostante i numerosi temporali. “Un mese dunque- aggiunge lombroso- che possiamo definire caldo e temporalesco, condizione tipica più dei climi tropicali che di quello mediterraneo”. Una conferma, a titolo di curiosità, di quanto il mese sia stato “tropicale”, viene dal confronto coi dati della stazione sperimentale meteo “Karen” del progetto Climbio, in Costarica, gestita dallo stesso osservatorio, dove la temperatura media è stata di 25.4°C e, pertanto, più temperata rispetto a quella emiliana.

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