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Morto Charles Manson, autore negli anni '60 di una serie di omicidi "satanici"

Tra le vittime del “guru” anche la moglie del regista Roman Polanski
È morto Charles Manson, il “guru” di una setta satanica condannato all’ergastolo per una serie di omicidi negli anni ’60. Tra le sue vittime Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski, uccisa insieme ad altre sei persone nell’agosto del 1969 nel “massacro di Bel Air”. Pochi giorni fa Manson, 83 anni, era stato trasferito dal penitenziario di Corcoran in ospedale in gravissime condizioni.

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Per la strage di Bel Air il sanguinario capo della “Family”, così si chiamava la sua setta, e i suoi complici furono condannati a morte, poi quando nel 1972 la Corte Suprema sospese le esecuzioni in California, la sentenze capitali furono commutate in sette ergastoli, tante quante le loro vittime. Sharon Tate era incinta di otto mesi e mezzo e al processo il suo assassinio fu collocato nel contesto di un rito satanico compiuto con il brano Helter Skelter dei Beatles in sottofondo: Manson era convinto che con quella canzone i quattro di Liverpool lo avessero incaricato di scatenare una guerra di razza assassinando bianchi per fare in modo che le autorità attribuissero la colpa ai neri.
In prigione restano tre dei componenti della “Family”, Leslie Van Houten, Patricia Krenwinkel e Charles “Tex” Watson. Susan Atkins è morta in carcere di cancro.

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