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Morte Desirée, svolta nelle indagini: sono tre i fermati. Il teste: “Aveva intorno 7-8 persone”

Indagati tre uomini, due senegalesi e un nigeriano, caccia a un quarto uomo. Secondo gli investigatori hanno “scientemente somministrato alla 16enne il mix letale di droghe”. La madre: “Voglio giustizia, non deve accadere a altre ragazze”. Ronde in azione nel quartiere


“Quella notte ero nel palazzo. Ho visto Desiree stare male.  Era per terra e aveva attorno 7-8 persone. Le davano dell’acqua per farla riprendere”. A parlare è uno dei frequentatori del palazzo di via dei Lucani  che dice di essere stato ascoltato in Questura. Il teste racconta anche che la notte del 19 ottobre, attorno all’una, “qualcuno chiamò i soccorsi”. Comincia a definirsi meglio la dinamica della tragedia che ha portato, dopo 12 ore di agonia, alla morte la sedicenne di Cisterna di Latina, Desirèe Mariottini il cui corpo è stato ritrovato senza vita lo scorso venerdì in un capannone abbandonato nel  quartiere universitario di San Lorenzo a Roma. “Quel giorno l’ho vista da sola”, ha aggiunto l’uomo, uno straniero di circa 30 anni. “Desirée mi ha detto che non voleva tornare a casa, mi ha raccontato che aveva paura perché il papà la picchiava perché si drogava”.

Tre fermi. “Avrebbero somministrato scientemente il mix di droghe”

Intanto sale a tre il numero dei fermati. La scorsa notte sono stati fermati due uomini di origine senegalese, sprovvisti di documenti in regola, Mamadou Gara di 26 anni, destinatario di una provvedimento di espulsione e Brian Minteh di 43. Entrambi sono ritenuti responsabili, in concorso con altre persone, di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario.

Una terza persona è stata rintracciata e sottoposta a fermo, si tratta di un niogeriano di 40 anni. Gli investigatori stanno ora cercando il quarto complice coinvolto nella morte della ragazza.Per i pm “avrebbero scientemente somministrato un mix letale di droga” per questo rimane l’accusa di omicidio.

L’inchiesta: “Desirèe si prostituiva per avere droga”

Desirée Mariottini probabilmente conosceva i suoi aguzzini ed era stata altre volte nel casolare abbandonato di via dei Lucani. A confermarlo sono le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Roma e dal commissariato San Lorenzo. L’attività, svolta sotto il coordinamento della Procura, ha accertato che i fermati, insieme con altre persone, hanno somministrato

stupefacenti alla sedicenne il pomeriggio del 18 ottobre in modo da ridurla in stato di incoscienza per ore e ne hanno abusato sessualmente per ore, causando la morte avvenuta nella notte del 19 ottobre. La ragazza, si prostituiva per avere droga. E’ quanto sta emergendo nell’indagine. Diversi testimoni hanno raccontato agli inquirenti che la ragazza nelle ultime settimane andava e usciva da quello stabile frequentando soggetti con cui avrebbe avuto rapporti.

Ronde in azione a San Lorenzo. “Noi siamo con Salvini”

‘Ronde’ in azione stamani a San Lorenzo. “Stamani ci hanno chiamato da un pub – racconta Valerio – dove uno straniero infastidiva le ragazze che stavano andando a scuola.
Abbiamo chiamato la polizia ed è stato bloccato”. Valerio, corpo palestrato e pieno di tatuaggi, aggiunge: “Siamo una decina di persone. I giustizieri” dice ridendo. “Ma non abbiamo mai contatti, ci limitiamo a chiamare la polizia”. “Ci occupiamo – prosegue Valerio – di difendere gli abitanti del quartiere e lo facciamo da 5-6 anni”. “Non siamo razzisti finché – sottolinea – non ci rompono le scatole”. Ci tiene a sottolineare che il suo gruppo non c’entra nulla con il Comitato di quartiere e in tono sprezzante aggiunge: “Quelli si occupano di panchine”. Sulla visita del ministro dell’Interno Matteo Salvini nel quartiere commenta: “Noi stiamo con Salvini, quelli che lo hanno contestato ieri non abitavano certo qui”.

La madre: “Voglio giustizia, non deve accadere a nessun altra ragazza”

“Ora voglio giustizia per Desiree, voglio che questa tragedia non accada ad altre ragazze”. Barbara Mariottini, la mamma di Desiree, dice queste parole alla notizia dei fermi per lo stupro e l’omicidio della figlia. Chiusa in casa a Cisterna di Latina la donna ha preferito restare con la sua famiglia e lasciare Roma dove Desiree è morta.

Desirée, Salvini a San Lorenzo divide il quartiere: urla e accuse fra opposte fazioni

Salvini: “Vermi schifosi pagheranno senza sconti”

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha commentato con un tweet: ” – “Io oggi sono felice, perché tre bestie che hanno stuprato una ragazza sono state prese, e la quarta verrà presa nei prossimi minuti”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, parlando a Verona che aggiunge: “Vermi schifosi, pagheranno senza sconti”. L’altro vicepremier, Luigi Di Maio, ha ribadito quanto detto ieri, cioè che ora è “il momento di dare più poteri al sindaco di Roma”.  Vicinanza ai genitori di Desirée anche da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Sono padre anche io, non posso immaginare cosa si possa provare a perdere un figlio in questo modo. Sono veramente vicino, un partecipe e commosso pensiero va ai familiari in questo momento”.

E mentre le indagini proseguono a passo spedito, ieri nel quartiere, storico baluardo della sinistra romana, si è presentato il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Le tensioni erano annunciate: Salvini è stato accolto da cori, striscioni e da una cinquantina di militanti di sinistra che hanno sbarrato l’ingresso dello stabile, gridando “sciacallo, sciacallo”.
A fronteggiarli, diversi sostenitori del ministro che applaudivano e rispondevano: “Qui è venuto soltanto lui”. Salvini ha fatto quindi dietrofront promettendo però il pugno di ferro: “Tornerò con la ruspa”. In realtà è poi tornato a sorpresa nel primo pomeriggio – senza folla e contestatori – con una rosa bianca che ha depositato davanti al cancello del complesso dove campeggia la scritta “Giustizia per Desirée. San Lorenzo non dimentica”.

Desirée, la rabbia dei residenti di San Lorenzo: “Degrado segnalato da tempo, ma nessuno ha fatto qualcosa”

“Si sta lavorando – ha detto – per mettere in galera questi vermi, queste bestie. La procura e la questura hanno già le idee chiare, stanno facendo i riscontri del caso. Temo che anche questa volta siano tutti cittadini stranieri e farò tutto il possibile perché vengano rispediti immediatamente a casa loro”. Promette quindi “un piano straordinario di sgomberi”, ricordando che nello stabile di via dei Lucani, “che appartiene peraltro ad una srl amministrata dal fratello di Walter Veltroni”, la forza pubblica “è dovuta intervenire sette volte ed ora c’è stato il morto”.
Se anche la giustizia non fa la sua parte e non costringe i proprietari a riqualificare gli immobili la polizia non può fare nulla”. Quanto alle proteste: “se ci sono 30 ragazzotti dei centri sociali che preferiscono gli spacciatori ai residenti, è un problema loro”. Il ministro, tornato dopo un paio d’ore, ha poi detto: “Sono qui di nuovo, come promesso senza i casinisti di professione dei centri sociali che si trovano bene evidentemente tra alcol e droga”.

Raggi: “Lutto cittadino nel giorno dei funerali”

Il Campidoglio, secondo quanto si apprende, ha deciso di proclamare il lutto cittadino nel giorno in cui si svolgeranno i funerali di Desiree Mariottini, la ragazza di 16 anni deceduta la scorsa settimana nel quartiere San Lorenzo dopo essere stata drogata e violentata.

Regione Lazio parte civile a processo, Del Bello: “Mi sento moralmente responsabile”

La Regione Lazio si costituirà parte civile nel processo per la morte della 16enne. Lo annuncia il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti a margine di una iniziativa a Roma. “Abbiamo deciso – ha spiegato – che oltre ai processi di Mafia la Regione Lazio vuole essere vicina anche ai casi di violenza contro le donne”.  “Io mi sento moralmente responsabile, me la sento sulla coscienza questa vita” dice la presidente del Municipio II di Roma, in un’intervista a InBlu Radio. “Avevo  già chiesto al questore di organizzare un presidio fisso – spiega Francesca Del Bello –  che avevamo gia’ chiesto tempo fa perche’ li’ era morta una ragazza. Io mi sento moralmente responsabile, me la sento sulla coscienza questa vita. Il questore ha alzato le spalle dicendo: ‘Presidente abbiamo la coperta corta se noi mettiamo una pattuglia da lei la dobbiamo togliere da un’altra parte’.

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