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Milleproroghe, Fattori (M5s) in dissenso su vaccini. Invocò la riforma dello statuto e un ruolo per Casaleggio

La senatrice che ha infranto più di un tabù 5 Stelle, dopo aver ricordato i bambini immunodepressi che l’Iss ha definito “a rischio di esclusione scolastica”, ha detto: “Non posso fare altro che dissociarmi dal mio gruppo e esprimere un indignato voto contrario”


ROMA – La senatrice del M5s Elena Fattori vota in dissenso dal suo gruppo sull’emendamento al decreto Milleproroghe che fa slittare di un anno l’obbligo vaccinale per l’iscrizione alla scuola dell’infanzia e ai nidi. Fattori, in Aula, dopo aver ricordato i bambini immunodepressi che oggi Iss ha definito “a rischio di esclusione scolastica” ha concluso: “rispetto la scelta del mio gruppo ma per storia personale, professionale e dolorosamente di madre non posso fare altro che dissociarmi dal mio gruppo e esprimere un indignato voto contrario”.
Elena Fattori, senatrice del M5s, non ha paura di parlare per dire la sua su un tema che le sta particolarmente a cuore, per mettere in guardia sui rischi che le persone più fragili – come il suo bambino – corrono lasciando sulla questione dei vaccini facoltà di scelta alle famiglie o confidando nell’autocertificazione quando in ballo c’è la salute.

Nei mesi scorsi aveva scritto una lettera aperta alla ministra della SaluteGiulia Grillo per sensibilizzarla sulla non obbligatorietà dei vaccini. “Auguri alla ministra Grillo che diventerà mamma – così cominciava il post della senatrice grillina – le auguro anche di poter vaccinare suo figlio come ha dichiarato. Perché non sempre questa volontà si può adempiere. Mio figlio Nicoló appena nato è stato ricoverato in terapia intensiva – racconta – e, insieme a tanti bimbi fragili, almeno quelli che ce l’hanno fatta, è sopravvissuto alla sua prima infanzia grazie al fatto che non ha contratto malattie difficili. Non è andato al nido, non si poteva vaccinare, non sono stata libera di scegliere perché giravano malattie che dovrebbero essere scomparse e lui non ce l’avrebbe fatta”.
La senatrice pentastellata – già in corsa contro Luigi Di Maio nelle primarie per la scelta del candidato premier – è entrata in rotta di collisione con il movimento non solo sul delicato tema della vaccinazione obbligatoria, ma anche sullo statuto, dando voce ai malumori interni sulla mancanza di democrazia e sul rapporto con l’alleato Matteo Salvini. “Ora che siamo al governo – aveva dichiarato – c’è bisogno di più condivisione: per questo credo che sarebbe saggio e costituzionale cambiare il nostro statuto e il nostro regolamento per condividere alcuni poteri oggi concentrati nelle mani di Di Maio”.

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Fattori aveva infranto un altro tabù dei 5 Stelle: “Bisogna confrontarsi con la base fisicamente, non ha senso fare le cose online, tramite una piattaforma”. E sul ruolo di Davide Casaleggio, tornato alla ribalta nell’ambito dell’inchiesta sullo stadio della Roma, la senatrice aveva avuto il coraggio di dire: “Lui non è un semplice attivista, potrebbe essere interessante dargli un ruolo codificato”.

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