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Menfi città del vino 2023 e panoramica dei vini siciliani più amati

È Menfi la Città Italiana del Vino per il 2023. Il Comune siciliano, con i suoi vigneti affacciati sul mare, ha battuto i rivali Montespertoli in provincia di Firenze, rinomata per la produzione di Chianti DOCG, e Canelli, città simbolo dell’Asti spumante.


Il premio, organizzato dall’Associazione Nazionale Città del Vino, ha l’obiettivo di accendere i riflettori sulla città e i suoi dintorni: durante tutto il corso dell’anno, sono in programma una serie di iniziative ed eventi mirati a mettere in risalto le eccellenze enologiche – e più in generale enogastronomiche – del territorio. Un riconoscimento che valorizza una tradizione millenaria: già nel VI secolo, il geografo Stefano di Bisanzio testimonia come il vino fosse prodotto in queste zone dall’antichissima popolazione dei Sicani.


Abbiamo colto l’occasione di questo prestigioso premio per portarvi alla scoperta di una città meravigliosa come Menfi, e girovagare poi per questa terra facendo una panoramica sui più interessanti vini siciliani rossi e bianchi. Pronti a seguirci? 

Lomb/shutterstock.com

La Sicilia e i suoi vini

L’isola più grande d’Italia, con la sua impressionante varietà geologica, dalle campagne quasi desertiche dell’interno alle cime innevate dell’Etna, non può che custodire un’importante biodiversità, da cui hanno origine alcuni prodotti DOC unici. Per citarne solo alcuni, i pistacchi di Bronte, il pomodorino di Pachino, il cappero di Pantelleria, l’arancia di Ribera.

In un contesto di climi e suoi così ricchi e variegati, trova ovviamente spazio anche la vitivinicoltura: non per niente, la Sicilia è la prima regione italiana per superficie vitata, anche se le rese spesso basse la collocano “solo” al quarto posto per produzione di vino.

Dai bianchi ai rossi, dai fermi alle bollicine, ai passiti e ai liquorosi: in questa regione troviamo eccellenze per ogni tipologia di vino. Vediamo dunque quali vitigni si coltivano in questo territorio straordinario e a quali vini danno origine!

Che tipo di uva si coltiva in Sicilia? I vitigni autoctoni

Quando parliamo di vitigno autoctono, ci riferiamo a una particolare varietà di uva, utilizzata per la produzione di vino, che storicamente è sempre stata coltivata nella zona di origine del vitigno stesso, e con cui si producono, spesso da decenni o secoli, vini che diventano simbolo ed espressione di un territorio.

Proprio a Menfi sono coltivati alcuni dei vitigni autoctoni più interessanti della Sicilia: i bianchi Catarratto Lucido e Inzolia, e il celebre rosso Nero d’Avola.

Ma le varietà autoctone dell’isola sono ben più di queste: a bacca bianca, troviamo il Grillo, il Carricante, la Malvasia di Lipari, il Grecanico e lo Zibibbo, una particolare varietà di Moscato con cui si producono i tanto apprezzati passiti di Pantelleria. A bacca nera, invece, il Frappato, il Nerello Cappuccio e Mascalese, il Perricone.

Vitigni internazionali

Quando si parla invece di vitigni “internazionali”, si intende una varietà di uva da vino, solitamente di origine francese, che è stata nei secoli esportata e diffusa in tutto il mondo.

In Sicilia tra le varietà internazionali coltivate con maggiore successo troviamo lo Chardonnay, che qui viene spesso affinato in legno producendo vini bianchi ricchi e corposi, dai marcati sentori di frutti tropicali, e il Syrah, che si esprime in vini rossi potenti e alcolici, di grande struttura, dagli aromi di frutta scura e spezie.

Abbiamo dunque visto quali sono le varietà più coltivate, ora scopriamo a quali vini danno origine e le più interessanti DOC in cui ritrovarle!

Italian Food Production/shutterstock.com

I grandi vini rossi siciliani: caratteristiche e abbinamenti

Quando pensiamo ai migliori vini rossi siciliani, pensiamo subito a vini alcolici, potenti, di grande struttura. Le forti differenze di clima, terreno ed esposizioni della regione, di cui abbiamo parlato prima, permettono di ottenere prodotti ben distinti per corpo, alcol e aromi. 

Nero d’Avola

Il Nero d’Avola è ormai entrato nel nostro immaginario come vino rosso emblematico della Sicilia. Ottenuto dal vitigno omonimo, è presente in numerose DOC dell’isola, vinificato sia in purezza che assieme ad altri vitigni, soprattutto Merlot e Syrah.

A seconda della zona di produzione acquisisce caratteristiche diverse: fruttato e corposo nella zona a nord-ovest, diventa fine, floreale e speziato nella zona di Noto, nella parte sud-est dell’isola. 

Per le sue caratteristiche, accompagna armonicamente piatti dai sapori decisi: arrosti di maiale, selvaggina, e alcuni piatti della tradizione come il falsomagro, tonno fresco con capperi e cipolla, e volendo anche una parmigiana di melanzane.

Etna Rosso DOC

L’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa, non ha certo bisogno di presentazioni, ma forse non tutti sanno che questa zona è rinomata per la produzione di vini pregiati ed eleganti: non per niente la DOC Etna è la più antica della regione, nata per proteggere di un ecosistema unico al mondo. Qui le viti crescono su terreni di sabbia nera formata da depositi di lapilli, fertili e ricchi di minerali come il ferro. Inoltre, l’altitudine e la pendenza data dal monte, il particolare clima soprattutto del versante Est, più fresco e piovoso, l’influenza del mare che porta aria fresca e riflette la luce, i terrazzamenti e le viti allevate ad alberello costituiscono un terroir straordinario e impossibile da replicare altrove.

Per rientrare nella DOC Etna Rosso, il vino dev’essere composto per almeno l’80% da Nerello Mascalese e il restante da Nerello Cappuccio. Solo uve autoctone, dunque, che in questo habitat, così estremo da essere stato risparmiato perfino dagli attacchi della Fillossera, ci regalano vini strutturati ma di grandissima finezza, tannino importante, e delicate note floreali, a cui si aggiungono spezie e tabacco con l’invecchiamento.

A tavola, le sue doti di freschezza e acidità si sposano perfettamente con taglieri di formaggi e salumi, primi piatti a base di funghi e arrosti saporiti.

Monreale DOC Syrah

Pur essendo coltivato con successo in tutta la Regione, è nella zona di Monreale, in provincia di Palermo, e in particolar modo nella valle dello Jato, che il Syrah ha trovato la sua terra di elezione.

Sulle colline di questo particolare territorio, schermato a Nord da una dorsale di rilievi montuosi, il clima diventa quasi continentale, con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, che conferiscono al Syrah intensi e ben definiti aromi di more, frutta nera, liquirizia, spezie ed erbe balsamiche.

Per il suo grande corpo e la sua intensità aromatica scura, che richiama a tratti note sanguigne, le carni rosse e nere sono un accostamento ineccepibile, e in particolare piatti a base di selvaggina: vi suggeriamo di versarvi un calice di Syrah di Monreale assieme ad uno spezzatino di cinghiale per lasciarvi trasportare dalle suggestioni tattili e aromatiche di questo perfect duo.

Etna Bianco, Chardonnay e Grillo: caratteristiche e abbinamenti dei vini bianchi siciliani

Non sono certo da meno i vini bianchi siciliani, che con i loro profumi di salsedine, fiori d’arancio e mandorle ci trasportano fin dal primo assaggio alla scoperta della regione.

Le differenze di climi e terreni generano prodotti differenti tra loro, dai più delicati ed eleganti delle zone dell’Etna, ai più ricchi, cremosi e complessi delle zone più calde. Scopriamo i più significativi!

Etna Bianco DOC

In un territorio straordinario come quello dell’Etna, anche i vitigni a bacca bianca regalano vini di grandissimo spessore. L’Etna Bianco DOC è composto almeno per il 60% da Carricante e Cataratto, a cui l’altitudine e le sabbie nere regalano particolari note di erbe aromatiche, pesca, mandorle, con profumi puliti e articolati; al palato prevalgono acidità, freschezza e texture morbide.

I più importanti tra questi vini vengono parzialmente affinati in legno, per aggiungere note di vaniglia e spezie dolci, e garantire una maggiore longevità in bottiglia.

Consigliamo abbinamenti con i piatti del territorio per esaltarne i profumi, e in particolare consigliamo primi di pesce con una grattugiata di scorza di limone o arancio, pasta con pesto di frutta secca come mandorle e pistacchi, piatti a base di ricotta, o verdure, come la caponata.

Viktory Panchenko/shutterstock.com

Sicilia DOC Grillo

Forse il vino che dal punto di vista organolettico più di tutti ci parla della Sicilia è il Grillo, per via dei suoi aromi di agrumi, fiori d’arancio, macchia mediterranea, e un palato asciutto, sapido e salmastro. La varietà Grillo, da cui prende il nome, viene coltivata soprattutto nella parte occidentale dell’isola, e in particolare nella provincia di Trapani, parte della DOC Sicilia.

Difficile trovare qualcosa che non si abbini a un vino così versatile, ma possiamo creare un connubio perfetto con antipasti di formaggi e salumi non troppo saporiti, pasta con le sarde o pasta alla norma, o ancora piatti a base di crostacei.

Chardonnay 

Concludiamo il nostro viaggio tra i vini siciliani con lo Chardonnay, il più conosciuto e versatile dei vitigni internazionali, che qui assorbe tutto il sole di questa terra per caricarsi di corpo, alcol e aromi di frutta tropicale matura.

Proprio Menfi è una delle zone più vocate per lo Chardonnay, e sotto questa DOC sono prodotte alcune delle etichette iconiche da questa varietà.

Il territorio, assieme a un sapiente affinamento in legno e sulle fecce nobili per le bottiglie migliori, crea un vino ricco, complesso, cremoso, dove le note di scorza di limone, pesca gialla e ananas si uniscono alle note di vaniglia, miele, cereali e torba, senza rinunciare alla freschezza e ai sentori minerali.

Questa tipologia di vini è perfetta a tutto pasto, ma noi suggeriamo di provarlo con crudité di pesce affumicato, come una tartare di pesce spada, in modo da assecondare le note di legno e vaniglia del vino con quelle torbate del pesce, ma anche con secondi di pesce o di carne bianca cremosi, con impanature o burro, come filetti o polpette di merluzzo.

La nostra avventura tra i vini siciliani per oggi termina qui. Ci auguriamo di avervi lasciato la curiosità di intraprendere la vostra, con una raccomandazione: non dimenticate di raccontarci nei commenti cosa vi incuriosisce di più tra i bianchi e i rossi di questa terra affascinante, e quali sono gli abbinamenti che non vedete l’ora di provare!


Immagine in evidenza di: rosarioscalia/shutterstock.com

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