EXITO STYLE

macchina-del-fango-contro-la-sindaca-di-ruoti:-lettera-delle-“figlie-di-ruoti”

Macchina del fango contro la sindaca di Ruoti: Lettera delle “Figlie di Ruoti”


Visite Articolo:
127

Riceviamo e pubblichiamo:

“E poi c’è l’Altra Ruoti. Quella che si dissocia da quanto sta accadendo nel suo Paese. Quella che la mattina si alza e va a lavorare, che accompagna i figli a scuola, che ha cura della famiglia, che non si interessa al gossip, alle beghe dei politici di turno che hanno bisogno delle cronache dei giornali, delle luci della ribalta per sentirsi qualcuno/a. L’Altra Ruoti che non fa notizia e che non interessa ai giornalisti… L’ALTRA RUOTI che, suo malgrado, non condividendo il fare degli uni e degli altri, si ritrova al centro di una telenovela. Quando la signora dice: “Anche loro sono in un momento non semplice, e in effetti il loro silenzio penso che sia la loro risposta a prendere coscienza in maniera concreta di quello che si è fatto, di quello che è avvenuto” dice una cosa corretta! Non può esserci altra risposta che il SILENZIO! Chi dovrebbe parlare? Chi l’ha votata sapendo di dare di fatto il proprio voto al Salinardi, che proprio lei è stata così abile da fare fuori? O chi non ha votato per lei ma per la controparte, che sempre grazie alle sue abilità oggi le siede a fianco approfittando di un momento favorevole a soddisfare la propria sete di potere? Per fortuna nel nostro Paese c’è ancora gente COERENTE con sé stessa e preferisce il SILENZIO, piuttosto che il rumore mediatico. Però, la domanda di partenza resta in piedi: “l’onorabilità, il rispetto o la dignità per sé stesse sono concetti e valori che valgono sempre? Oppure vanno incontro a sospensiva, a seconda del momento storico? No, perché a ben guardare e leggere, ci sarebbe da porsi delle domande e da fare alcune riflessioni che soltanto un giornalismo serio e scevro da retoriche stucchevoli sarebbe in grado di fare; soprattutto, bisognerebbe avere il coraggio di affermare che non si sposano le cause delle donne solo perché donne. Se fino ad ora il popolo di Ruoti è stato in silenzio non è per timidezza o per vergogna, ma semplicemente perché nauseato da tanta esposizione mediatica (oggi come in passato) di chi, “lesa nella sua onorabilità”, avrebbe dovuto tacere fino all’accertamento di ogni fatto e anche in ragione del suo “trascorso politico”: su quel palco, quella famosa sera, per esempio, se veramente si fosse sentita lesa nella sua dignità di donna (e bla bla bla), perché non ha preso la parola, difendendo la sua rispettabilità (e bla bla bla), scendendo da lì ed andando a querelare, sic et simpliciter? Invece NO! E anche poi, a mente fredda, si è fatta eleggere con i voti di Angelo Salinardi. Lei, una perfetta sconosciuta, una straniera, completamente avulsa dal contesto della nostra TERRA ROTI, che nulla sapeva e nulla sa della nostra storia, delle nostre famiglie e dei nostri figli; mai presente sul territorio, prima ha usato e poi ha affondato, dando vita anche a maggioranze illegittime (perché non democraticamente scelte dal popolo di Ruoti) proprio con chi si era reso autore, già nel 2017, di frasi “sessiste e volgari” rispetto al quale la signora Scalise invocò l’intervento del CRPO (Comitato Regionale pari opportunità), salvo poi accantonare l’esigenza di quel rispetto (che quindi andò in sospensiva!) per poter continuare nei propri disegni. Beh! Noi abbiamo un altro sentire dell’essere donne. E per non lasciare spazio a speculazioni strumentali di sorta, è appena il caso di precisare che chi scrive non ha appartenenze partitiche, né velleità politiche: siamo madri, figlie, lavoratrici, professioniste che non hanno mai avuto, perché mai hanno voluto, sponsor o mentori. E che non si dica che delle donne danno contro ad un’altra donna; basta con questi concetti e/o frasi ad effetto: una donna per bene è pari ad un uomo per bene; una cattiva donna vale quanto un cattivo uomo. Quando nasci in un piccolo paese, hai già una certezza nella vita: prima che tu emetta il primo gemito, tutti sanno chi sei. Conosciamo i padri, i nonni, i bisnonni e gli avi di ognuno di noi; viviamo il nostro paese, i nostri figli vanno nelle nostre scuole, spendiamo nei nostri negozi, nelle nostre botteghe, solidarizziamo materialmente con le famiglie in difficoltà, viviamo la comunità; NOI. Contano i fatti ed i fatti il popolo di Ruoti li conosce benissimo. Alla luce di quanto su esposto, noi donne di Ruoti possiamo ben dire di non sentirci rappresentate dalla signora Scalise e dal suo modo di pensare ed agire. Lasciando fare alla magistratura il suo imparziale corso, auspichiamo che non ci siano più altre occasioni di vetrine. Per chiudere, ci viene in mente la fine del FAUST di GOETHE: “E l’Eterno Femminino, sempre più in alto ci attira” per cui sarebbe onorevole un DECENTE SILENZIO!”

LE FIGLIE di RUOTI

POST A COMMENT