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Lo spread sfonda quota 200 punti, Piazza Affari in parità

Il differenziale Btp/ Bund parte in salita in mattinata. Le tensioni commerciali e geopolitiche penalizzano Wall Street, bene gli altri listini europei.
MILANO – Ore 11.35. C’è ancora lo spread al centro della scena, con il differenziale che non sembra avere risentito dei passi in avanti per la formazione dle nuovo governo, con l’incarico affidato da Sergio Mattarella al professor Giuseppe Conte, che ieri ha avviato già le proprie consultazioni. ll differenziale in mattinata sfonda la soglia dei 200 punti, ripiegando poi a 197, con il rendimento del nostro decennale al 2,45%. Debole Piazza Affari, sulla parità in controtendenza rispetto alle altre piazze finanziarie europee, tutte in positivo.

Lo spread sfonda quota 200 punti, Piazza Affari in parità

Un nervosismo che si inserisce in un quadro internazionale ancora scosso dalle tensioni commerciali e geopolitiche che coinvolgono gli Stati Uniti, con il presidente Trump che ieri ha annullato l’atteso vertice con il leader nordcoreano Kim Jong-un mentre il presidente Usa medita una nuova misura commerciale punitiva, questa volta contro il settore auto, con una tassa del 25% sulle importazioni di veicoli stranieri.
Nonostante la chiusura negativa di Wall Street gli altri listini europei questa mattina partono come detto positivi. Londra avanza dello 0,31%, Francofortedello 0,96% e Parigi dello 0,57%. Chiusura poco mossa invece per la Borsa di Tokyo, con il Nikkei che è avanzato dello 0,06%.
Ancora in calo l’euro che oscilla intorno a quota 1,7 sul dollaro, poco lontano dalla chiusura di ieri a New York (1,1724) Stabile anche lo lo yen a 128,2.
Tra i dati macroeconomici, l’Istat rileva un calo dell’export verso i Paesi extra Ue mentre in Germania l’indice Ifo resta stabile a 102,2 punti. IN Gran Bretagna il Pil avanza delo 0,1% nel primo trimestre. Atteso negli Stati Uniti i dati su ordini beni durevoli in aprile e fiducia delle famiglie (Michigan) a maggio.
In calo il petrolio con i contratti sul greggio Wti che cedono lo 0,16% a 70,16 dollari al barile. Il Brent perde lo 0,24% centesimi a 78,60 dollari. In flessione anche l’oro: il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.302,2 dollari l’oncia (-0,18%).

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