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L’Italia ha scelto, agli Oscar per il miglior film straniero ci sarà ‘Dogman’ di Matteo Garrone

La commissione istituita presso l’Anica, su richiesta dell’Academy Awards, ha selezionato, tra 21 titoli, il lungometraggio che rappresenterà il nostro Paese


Sarà Dogman di Matteo Garrone a rappresentare l’Italia agli Oscar nella categoria Miglior lungometraggio in lingua straniera. Ha avuto la meglio sulla rosa di venti opere che si erano proposte. Il film, ispirato al ‘canaro’ della Magliana, era stato applauditissimo con standing ovation al Festival di Cannes dove era stato premiato Marcello Fonte come miglior attore protagonista.

“La commissione di selezione per il film italiano da candidare all’Oscar istituita dall’Anica lo scorso giugno, su incarico dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, riunita davanti a un notaio e composta da Nicola Borrelli, Marta Donzelli, Gian Luca Farinelli, Antonio Medici, Silvio Soldini, Maria Carolina Terzi, Maria Sole Tognazzi, Stefania Ulivi, Enrico Vanzina – spiega una nota dell’Anica – ha designato il film Dogman di Matteo Garrone a rappresentare il cinema italiano alla selezione del Premio Oscar per il miglior film in lingua straniera alla 91/a edizione degli Academy Awards”.

Dogman ha per protagonista Marcello (Marcello Fonte), toelettatore mite e gentile che vive per due cose: la figlia Alida, che ha la passione per le immersioni e che sogna di portare in qualche isola esotica, e per i cani, che cura e custodisce e che vezzeggia con parole d’affetto (il suo “amooore” con la r arrotata che grida agli amici a quattro zampe è un suono che accompagna lo spettatore per tutto il film ed era diventato un tormentone).
Marcello è un uomo buono e docile anche se non privo di ombre. Nella sua gentilezza c’è la debolezza che Simoncino, ex pugile che terrorizza il quartiere (un irriconoscibile Edoardo Pesce), sfrutta ottenendo da lui quello che vuole: complicità in un colpo, droga senza pagare, le chiavi del suo negozio per poter svaligiare quelle del vicino “compro oro”. È un rapporto di sudditanza che Marcello non riesce a spezzare in un’escalation di sopraffazione.

Dogman” aveva spiegato Garrone “è un film che si ispira liberamente a un fatto di cronaca nera accaduto trent’anni fa, ma che non vuole in alcun modo ricostruire i fatti come si dice che siano avvenuti”. “Ho iniziato a lavorare alla sceneggiatura dodici anni fa: nel corso del tempo l’ho ripresa in mano tante volte, cercando di adattarla ai miei cambiamenti” aveva raccontato il regista. “Finalmente, un anno fa, l’incontro con il protagonista del film, Marcello Fonte, con la sua umanità, ha chiarito dentro di me come affrontare una materia così cupa e violenta, e il personaggio che volevo raccontare: un uomo che nel tentativo di riscattarsi dopo una vita di umiliazioni, si illude di aver liberato non solo se stesso, ma anche il proprio quartiere e forse persino il mondo. Che invece rimane sempre uguale, e quasi indifferente”.

Le nomination saranno annunciate a Los Angeles il 22 gennaio, la cerimonia della premiazione in cui verranno assegnate le statuette, è fissata per il 24 febbraio.

Lo scorso anno la commissione Anica aveva scelto A ciambra di Jonas Carpignano ma il film non era poi entrato nella shortlist composta dall’Academy. L’anno precedente era invece toccato a Fuocoammare di Gianfranco Rosi, anche lui escluso dalla lista definitiva dei film stranieri. Tuttavia, era riuscito a ottenere la nomination nella categoria Migliore documentario.

Ecco la lista completa dei titoli proposti quest’anno:

• A casa tutti bene di Gabriele Muccino
• Caina di Stefano Amatucci
• Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani
• Dogman di Matteo Garrone
• Dove non ho mai abitato di Paolo Franchi
• L’esodo di Ciro Formisano
• L’età imperfetta di Ulisse Lendaro
• Il figlio sospeso di Egidio Termine
• Lazzaro felice di Alice Rohrwacher
• Manuel di Dario Albertini
• Napoli velata di Ferzan Ozpetek
• Nome di donna di Marco Tullio Giordana
• Quanto basta di Francesco Falaschi
• La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi,
• Riccardo va all’inferno di Roberta Torre
• Sembra mio figlio di Costanza Quatriglio
• Una storia senza nome di Roberto Andò
• Sulla mia pelle di Alessio Cremonini
• La terra dell’abbastanza di Damiano e Fabio D’Innocenzo
• The place di Paolo Genovese
• Tito e gli alieni di Paola Randi

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