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Libia: scontri continui, a fuoco un’ambasciata Usa

Non si fermano gli scontri che hanno coinvolto la città di Tripoli, in Libia

Continuano gli scontri in Libia, nella città di Tripoli, dove il numero delle vittima continua ad aumentare, a mano a mano che il conflitto avanza. Le guerriglie non si fermano, ma al contrario, la situazione sembra peggiorare ogni minuto che passa: nelle ultime ore infatti ad andarci di mezzo è stata un’ambasciata americana, la quale è stata data alle fiamme.

Ancora poco si sa delle cause che hanno scatenato l’incendio, divampato oggi in un’ambasciata appartenente agli Stati Uniti d’America a Tripoli. A riportare la notizia è il sito Alwasat, che riporta la testimonianza di Osama Ali, portavoce della Protezione Civile libica, intervenuta subito sul posto: “Le cause dell’incendio sono finora sconosciute”, avrebbe infatti detto l’uomo dopo aver sottolineato che “le unità della Protezione civile non sono riuscite ad accedere ai luoghi a causa dell’entità del fuoco”. Si pensa che possano centrare dei partecipanti alle guerriglie, ma per ora le indagini sono in corso, per quanto possibile.

Scontri continui

“Gli scontri sono ripresi in zone della via dell’aeroporto” ha proseguito Osama Ali nella sua testimonianza, parlando a proposito delle recenti sommosse conflittuali,” e le ambulanze non sono riuscite a recarvisi malgrado le richieste di aiuto degli abitanti” conclude amareggiato il portavoce dellaProtezione Civile.

Una situazione critica e molto particolare dunque quella che sta coinvolgendo la Libia in queste ore. Gli scontri per ora sono avvenuti in un’area distante circa 17 chilometri in linea d’aria da Piazza dei Martiri, centro di Tripoli affacciato sul mare: il bilancio per ora è di 138 feriti e 50 morti, tra cui 19 civili. Dei numeri spaventosi dunque, che non fanno che presagire un futuro poco incline alla pace.

Le reazioni dell’Italia

E’ stato indetto questo pomeriggio un vertice, presieduto dal premier Giuseppe Conte, per discutere della questione migranti: inevitabile però, visti gli ultimi avvenimenti, parlare anche dell’accaduto, per vedere di ovviare in qualche modo alla situazione. Non hanno tardato ad arrivare i commenti di molte componenti del governo, tra cui in prima linea il Ministro dell’interno, Matteo Salvini, che su Twitter ha scritto: “L’Italia deve essere la protagonista del processo di stabilizzazione del Mediterraneo. Le incursioni di altri che hanno interessi economici non devono prevalere sul bene comune che è la pace.

Anche io sono disponibile a correre qualche rischio e a tornare presto in Libia“.

Dura la risposta di Matteo Renzi, ex segretario del Partito Democratico, che critica aspramente il comportamento del nuovo governo, come già aveva fatto in passato: “Di nuovo caos in Libia. I nostri ministri, però, fanno dirette Facebook dalla spiaggia e sequestrano navi italiane con poveri migranti a bordo, ma non hanno una strategia. Pensano ai like, non alla Libia. E l’Italia abdica al proprio ruolo: ne pagheremo tutti le conseguenze” scrive infatti l’ex premier.

Si attendono nuove informazioni nei prossimi giorni.

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