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L’assessora Lapietra: “Viali e sottopassi attirano il traffico. I torinesi devono usare meno l’auto”

“Piazza Baldissera, un errore il passante sopra le ferrovia. La nuova rete Gtt potrà essere una soluzione”


«I torinesi usano troppo l’auto. E il traffico indotto dalle grosse arterie che sono state realizzate negli ultimi anni è un problema vero che dobbiamo affrontare in tempi rapidi». Maria Lapietra, assessora alla Viabilità della giunta Appendino, parafrasando Johnny Stecchino riconosce «che uno dei problemi di Torino è il traffico. Spesso, peraltro, è provocato dagli incidenti che a loro volta sono provocati da un uso eccessivo dei mezzi privati.
Ciò che mi preoccupa molto è che ci siano così tanti incidenti». Le continue denunce degli automobilisti rimasti intrappolati interno alla nuova rotonda di piazza Baldissera sono finite sul suo tavolo e i primi interventi, emergenziali, saranno esecutivi entro novembre: «Spero che le opere in programma potranno migliorare la situazione – spiega l’assessora – Sia quelle sul breve periodo, come la corsia preferenziale per i mezzi pubblici, che quelle più di sistema, come i semafori intelligenti».
Assessora, vuole togliere l’auto ai torinesi?
«Nessuna misura drastica. Credo sia giusto rispondere alla richiesta dei cittadini di migliorare la situazione del traffico, ma bisogna cercare di ridurlo. Innanzitutto per dare una risposta al problema smog, poi anche per rendere più sostenibile la vita dei torinesi che ogni giorno restano imbottigliati nel traffico».

Per molti, però, la situazione del trasporto pubblico di Torino rende impossibile rinunciare all’auto. Chi ha ragione?
«So benissimo che ci sono situazioni, di lavoro o di vita, per cui non si può fare a meno dell’auto privata. Spero che la nuova rete Gtt, con linee di forza e linee di adduzione che sarà varata nel 2019, renda premiale l’uso dei mezzi pubblici. La sfida che dobbiamo vincere è rendere più comodi e anche più rapidi dell’auto i bus e i tram: solo così saremo credibili quando chiediamo di fare a meno dei mezzi privati».
Basterà riorganizzare le linee?
«Certo che no, ma se aggiungiamo che avremo anche nuovi bus e un sistema di incentivi per chi rinuncia all’auto con la carta MaaS (un progetto che integra in una sola carta trasporti pubblici e privati, treni, bus, taxi, car e bike sharing, noleggio auto, ndr) penso si possano fare passi avanti. Detto questo, ciò che va disincentivato è l’utilizzo di auto con una sola persona a bordo. Per questo vogliamo stimolare il car pooling aziendale. Servono politiche concordate con le grandi imprese perché invoglino i loro dipendenti a usare le auto condivise: abbiamo un problema di spazio, oltre che di traffico. Speriamo che con il metrò 2 metro le cose possano migliore».
Quali sono le zone della città che la preoccupano di più?
«Il triangolo tra i lavori di corso Grosseto, piazza Baldissera e corso Mortara mi sembra quello più problematico e da tenere sotto controllo. Il cantiere di corso Grosseto sta andando molto bene e speriamo che entro sei mesi, ci sia un notevole calo dei flussi. Intanto però avremo anche i lavori su corso Venezia: per questo stiamo intervenendo. Il problema è che rotatorie e autostrade urbane generano traffico».
Pensa che le rotonde di piazza Baldissera e corso Grosseto siano state progettate male?
«L’esempio di corso Principe Oddone è sintomatico: è stata realizzata una strada a sei corsie che ha attirato auto che prima non passavano da lì. Si chiama traffico indotto dalle nuove infrastrutture ed è un fenomeno studiato. In corso Grosseto sarebbero serviti due tunnel sotterranei: quello Grosseto-Potenza e quello Grosseto-Grosseto che non è previsto dal progetto. Purtroppo verrà realizzato solo il primo. In questo caso però la scelta è stata della Regione e non abbiamo potuto farci nulla».
In piazza Baldissera però il tunnel siete voi a non volerlo. Perché?
«Il tunnel costa 30 milioni di euro e in questo momento non abbiamo le risorse per costruirlo. Potrebbe essere utile per snellire, ma creerebbe ancora più traffico e non penso sia la soluzione. In piazza Baldissera non c’era una infrastruttura viaria e sarebbe stato necessario fare una scelta diversa: lì non ci voleva un’autostrada urbana come quella che invece è stata realizzata».
Basteranno i semafori intelligenti?
«In piazza Baldissera ci sarà solo un semaforo per dare precedenza al tram 10, i cui binari saranno installati al centro della rotonda entro sei mesi. Abbiamo realizzato uno studio: mettere lì un semaforo per le auto peggiorerebbe la situazione. I semafori intelligenti invece, su cui abbiamo investito 1,6 milioni di euro, saranno sparsi per la città e moduleranno il tempo nella giornata a seconda della quantità di traffico in arrivo, dando la priorità al mezzo pubblico e cercando di evitare che si creino situazioni di intasamento a monte dei grandi incroci».

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