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L'Aquila, a 16 anni con un etto e mezzo di hascisc

GUARDIA-DI-FINANZAL’AQUILA. L’arresto di un giovane aquilano, appena sedicenne, bloccato dalla squadra volante con un etto e mezzo di hascisc nello zainetto, fa tornare di attualità lo spauracchio del consumo di droga in città tra i ragazzi, un incubo per tante famiglie. Ancora più inquietante è il fatto che il giovane non proviene da ambienti degradati, tutt’altro.
L’arresto è frutto del fiuto investigativo dei componenti della pattuglia i quali, passando lungo viale della Croce Rossa, hanno notato il comportamento sospetto del giovane, con in mano lo zainetto, e dei coetanei che sembravano essere sul punto di ricevere qualcosa da lui. Gli investigatori hanno perquisito il minorenne e hanno trovato la droga. Poi, di intesa con il magistrato della Procura minorile, Antonio Altobelli, hanno effettuato una perquisizione domiciliare e hanno trovato alcune centinaia di euro, presunto provento dello spaccio, anche perché risulta inconsueto per un sedicenne avere, normalmente, una disponibilità tanto elevata. Inoltre sono stati trovati dagli agenti, coordinati da Roberto Mariani, dei coltellini le cui lame erano intrise di droga. Ma quello che sembra essere l’aspetto più inquietante, e maggiormente da capire, è il ritrovamento di un foglietto sul quale sembra esserci una sorta di contabilità. Ovviamente, si tratta di ipotesi ancora tutte da verificare.
Resta il fatto obiettivo che il quantitativo di droga sequestrato è ingente e lo è a maggior ragione considerando che il possessore è un minorenne. Come pure allarma non poco la considerazione che coloro che assumevano la droga tramite costui sono probabilmente coetanei e, dunque, studenti. La magistratura ha disposto gli arresti domiciliari in attesa che il ragazzo, assistito dall’avvocato Vincenzo Calderoni, chiarisca la sua posizione.
Tra gli aspetti da chiarire, adesso, c’è quali siano i canali di approvvigionamento del ragazzo, se ci sono dei complici, semmai maggiorenni, e il giro dei destinatari.
GIUDICE MINORILE. Il giudice minorile ha dichiarato, dopo il periodo di messa alla prova, l’estinzione del reato a carico di due ragazzini terribili accusati di aver legato un coetaneo in classe mani e piedi, sollevato dalla sedia, poi fatto cadere a terra, il tutto con lanci di vari oggetti sul volto e frasi volgari, in assenza degli insegnanti. I due minorenni sono stati assistiti dai legali Monica Badia Maria Teresa Di Rocco.

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