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L’allarme dell’Oms: “Il mondo è sull’orlo di un catastrofico fallimento morale con i vaccini”

Mentre nel mondo i 49 Paesi a reddito più alto hanno già somministrato 39 milioni di dosi, nei Paesi più poveri sono state somministrate solo 25 dosi in tutto. A lanciare l’allarme è Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms.

L’inizio della campagna di vaccinazione contro il Covid-19 è segnato da una profonda iniquità. Solo i Paesi più ricchi sono riusciti a rifornirsi di dosi di vaccino, mentre i più poveri sono rimasti sprovvisti. Tedros Adhanom Ghebreyesus, il capo dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha lanciato un chiaro avvertimento sulle diseguaglianze della situazione globale.

Nella distribuzione dei vaccini per il Covid-19 “il mondo è sull’orlo di un catastrofico fallimento morale e il prezzo di questo fallimento sarà pagato con vite e mezzi di sussistenza nei Paesi più poveri del mondo”, ha detto Ghebreyesus secondo quanto riporta la BBC. “La promessa di un accesso equo è a serio rischio”.

Il direttore generale dell’Oms ha reso noti i dati sulle vaccinazioni per dare un’idea dell’immensa disparità con cui l’emergenza Covid-19 viene affrontata nel mondo. 

“Più di 39 milioni di dosi di vaccino sono state ora somministrate in almeno 49 paesi a reddito più alto. Solo 25 dosi sono state somministrate in un paese a reddito più basso. Non 25 milioni; non 25mila; solo 25”, ha detto questo Tedros all’apertura della riunione del consiglio esecutivo dell’OMS.

Mentre i soggetti sani che vivono nei Paesi più ricchi hanno accesso al vaccino, le persone anziane e fragili dei Paesi più poveri restano esposti al virus. L’approccio attuale del “Me-First” (io per primo) al vaccino è controproducente perché la corsa all’accaparramento fa aumentare i prezzi, relegando ancor di più gli Stati poveri all’impossibilità di accedere ad un prodotto salvavita. Ma, nella prospettiva di eradicare il virus Sars-Cov-2, questo non è solo un problema dei Paesi più poveri ma di tutta l’umanità, rileva il direttore generale dell’Oms. 

“In definitiva, queste azioni non faranno che prolungare la pandemia, le restrizioni necessarie per contenerla e la sofferenza umana ed economica”, ha detto Tedros, aggiungendo che “l’equità del vaccino non è solo un imperativo morale, è un imperativo strategico ed economico”.

La richiesta del capo dell’agenzia Onu è quella di un impegno di tutte le nazioni per una distribuzione più equa del vaccino in tutto il mondo.

“La mia sfida a tutti gli Stati membri è garantire che prima dell’arrivo della Giornata mondiale della salute, il 7 aprile, i vaccini Covid-19 vengano somministrati in ogni paese, come simbolo di speranza per il superamento sia della pandemia che delle disuguaglianze che si trovano al radice di tante sfide sanitarie globali “, ha detto il dott. Tedros.

L’iniziativa Covax

Sono più di 180 paesi hanno aderito all’iniziativa Covax, il programma supportato dall’OMS e da un gruppo di gruppi internazionali di difesa dei vaccini, per assicurare l’accesso universale al vaccino. Il suo scopo è quello unire i Paesi in un blocco in modo che abbiano più potere di negoziare con le compagnie farmaceutiche.

I Paesi Novantadue a reddito medio o bassop che vedranno i loro vaccini pagati da un fondo sponsorizzato dai donatori sono circa 92. 

L’Oms fa sapere che si è già assicurata due miliardi di dosi da cinque produttori, con opzioni di oltre un miliardo di dosi in più. 

“Miriamo a iniziare le consegne a febbraio”, ha detto il dott. Tedros.

La Gran Bretagna ha replicato alle affermazioni di Ghebreyesus ricordando il suo impegno pari a $734 milioni di dollari di sostegno al programma Covax.

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