La ricetta originale dei cantucci: ecco come prepararli

Vengono associati sempre al Vin Santo, in cui si inzuppano, ma possono tranquillamente essere gustati anche da soli. Stiamo parlando dei cantucci toscani, i tipici biscotti a base di mandorle, caratteristici del periodo di Natale, anche se è ormai usanza prepararli in qualsiasi periodo dell’anno (per forza, sono buonissimi!).
Vengono spesso confusi con i tozzetti, tipici invece della tradizione umbra-laziale: in realtà questi due biscotti simili nell’aspetto hanno delle differenze. Scopriamo quali e poi vediamo come preparare i cantucci con la ricetta classica e una variante al cioccolato con nocciole più simile ai tozzetti.
Realizzati con farina di frumento, uova, burro, zucchero, lievito e naturalmente mandorle, i cantucci hanno il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta). Sembra che il nome derivi dal latino cantellus, ovvero fetta o pezzo di pane: dopo una iniziale cottura, infatti il panetto viene affettato prima di essere rimesso nuovamente in forno. Secondo il disciplinare, i biscotti si presentano con un colore ambrato all’esterno, mentre la consistenza è croccante e friabile allo stesso tempo, grazie alla presenza del burro.
Non è raro che i biscotti toscani vengano confusi con i tozzetti, tipici invece della zona di Lazio e Umbria, che hanno un aspetto simile ai cantucci ma presentano delle differenze sostanziali. Si assomigliano nella forma, tuttavia hanno una consistenza leggermente diversa, talvolta più mordida, altre più dura in base alle singole varianti. Solitamente si preparano con nocciole, ma non è insolito trovarli anche con altri tipi di frutta secca, come mandorle o pistacchi.
Dei tozzetti esistono poi sia la versione scura al cacao che quella bianca con gocce di cioccolato al posto della frutta secca, mentre dei cantucci toscani – esistendo un disciplinare – non sono ammesse altre varianti. E oggi vedremo sia una ricetta classica che una variante dark. Ma prima qualche consiglio per fare i cantucci.
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La tostatura della frutta secca, la modalità per eseguire il taglio e le due diverse cotture da eseguire: ecco cosa dobbiamo sapere per fare i cantucci.
Se trovate frutta secca già pronta potete saltare questo passaggio, ma in caso contrario dovrete tostarla per enfatizzarne il sapore e il profumo.
Vi suggerisco di impostare il forno a 180 °C, per una cottura breve: saranno sufficienti dai 5 ai 7 minuti circa.
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Come abbiamo già accennato, la realizzazione dei cantucci prevede una doppia cottura:
Ricordate però di non tagliare il panetto quando è ancora caldo, perché correreste il rischio di avere biscotti rotti o sbriciolati. Il taglio, poi, deve essere eseguito in obliquo, con una larghezza di circa 1 centimetro e mezzo. Ovviamente la parte iniziale e finale sarà esteticamente meno carina (ma è quella che di solito viene mangiata subito per fare la prova qualità, giusto?)
Una volta cotti e raffreddati, i cantucci possono essere conservati in una scatola con chiusura ermetica anche per due o tre settimane. Preparandoli in anticipo saranno perfetti da offrire durante le feste di Natale o ancor più da confezionare e regalare agli amici.
Chiariti i passaggi fondamentali della preparazione dei cantucci, vediamo due ricette partendo da quella classica per arrivare a una versione “dark” con il cioccolato, che ricorda appunto i tozzetti umbro-laziali.
Impasto bianco e farcitura con le mandorle: questo è l’impasto classico dei cantucci secondo la ricetta codificata. Che ne dite, vogliamo cimentarci nella preparazione?
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Ingredienti per circa 50-60 cantucci
Procedimento
Come abbiamo detto, i cantucci di Prato hanno dei “cugini” simili per forma ma leggermente diversi. È il caso dei tozzetti, biscotti scuri grazie alla presenza di cacao, con le nocciole che prendono il posto delle mandorle. Ecco la ricetta!
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Anche per voi i cantucci non possono mancare sulle tavole di Natale?
Di origini napoletane, è nata e vive a Roma.
In passato ha collaborato con vari settimanali, tra cui “Di più”; “Di piùTv Cucina”; “RadioCorriere Tv”; “Onda Tv”; “Messaggero Tv”. Oggi invece si dedica anima e corpo al suo blog, “Che cavolo cucino, oggi?”. Il suo piatto preferito è la parmigiana di melanzane, “perché è un ricordo d’infanzia e perché”, dice, “quando aspettavo il mio bambino avevo sempre voglia di melanzane”. Nella sua cucina non possono mancare il pane (che prepara in casa) la frutta e il caffè, “perché altrimenti… il pasto non è finito”.