Palazzo Marino aveva dichiarato accoglibili le richieste relative a via Padova/Cascina Gobba, via Maderna, via Gonin e via Quaranta

Con lo stop alla sanatoria per le moschee abusive in territorio lombardo, deciso oggi, il Consiglio regionale della Lombardia contrasta un provvedimento del Comune di Milano che prevedeva la regolarizzazione di 4 moschee. Approvato con 55 voti favorevoli e 18 contrari, un emendamento a firma del consigliere di Forza Italia e sottosegretario di regione Lombardia Fabio Altitonante, impegna la giunta a “prevedere una norma regionale che non consenta la sanatoria di centri culturali abusivi all’interno dei Piani di governo del territorio (Pgt) dei Comuni”.

L’emendamento si inserisce in una mozione della Lega nord per la mappatura dei centri islamici approvato a sua volta a larga maggioranza e con il voto del Partito democratico, grazie a una mediazione ottenuta su alcuni punti. A quest’emendamento, tuttavia i dem hanno dato voto contrario, considerandolo direttamente indirizzato a contrastare un provvedimento preso a giugno scorso dalla giunta di Milano, guidata dal sindaco Giuseppe Sala. Il piano per le attrezzature religiose del capoluogo lombardo prevedeva infatti sei nuove moschee, di cui quattro esistenti da “regolarizzare” e due nuove.
Con il cosiddetto “piano moschee” il Comune di Milano aveva dichiarato accoglibili le richieste di regolarizzazione relative a quattro immobili di comunità islamiche: via Padova/Cascina Gobba (Associazione Al-Waqf Al-Islami in Italia), via Maderna (Comunità Culturale Islamica Milli Gorus), via Gonin (Associazione Culturale no profit Der El Hadith) e via Quaranta (Comunità Islamica Fajr). “Come Regione Lombardia dobbiamo impedire che questo avvenga” ha commentato Altitonante, che ha ottenuto il sì dell’aula. A favore dello stop che arriva oggi dal Pirellone anche i 5 stelle.