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La plastica? Ecologica e creativa

La storia di Pretty Plastic è recentissima. Nel 2015 Reinder Bakker e Hester van Dijk (dello studio di architettura olandese Overtreders W) e Peter van Assche (di Bureau SLA) si sono imbattuti in un container di rifiuti domestici in plastica, intuendone le potenzialità: «Possiamo trasformare questa spazzatura in un materiale da costruzione?». E hanno costruito il loro laboratorio di riciclaggio della plastica. 5 anni e qualche progetto pilota dopo, Pretty Plastic è un fatto, e ha appena ricoperto un edificio permanente, un padiglione di musica per una scuola olandese (il Sint-Oelbert Gymnasium). Tegole di PVC riciclato leggerissime e versatili che creano un guscio di scaglie grigie o colorate sulle facciate, trasformandole. A forma di diamante, sono realizzate con prodotti da costruzione in PVC triturato, come telai di finestre, pluviali e grondaie, appese in file sovrapposte ad un’unica vite.

La loro prima performance è avvenuta nel 2017, per il People’s Pavilion, un auditorium temporaneo costruito alla Dutch Design Week di Eindhoven nel 2017. Progettato da Bureau SLA e da Overtreders W, il padiglione ha dimostrato che i principi dell’economia circolare possono essere applicati all’architettura, con ogni componente progettato per essere riutilizzato una volta che la struttura è stata smantellata. Il padiglione è stato rivestito con 9.000 tegole di plastica modellate su misura, realizzate con i rifiuti raccolti dai residenti locali (ogni piastrella Pretty Plastic è infatti realizzata con materiale raccolto nei cantieri edili di tutta l’Olanda, poi sminuzzata in pezzi di cinque millimetri di larghezza).

«Ci piace definirci “coreografi dei materiali”», dice Hester van Dijk. «Li vediamo muoversi sulla superficie terrestre in una danza senza fine. Quando li utilizziamo nell’architettura pensiamo sempre anche al passo successivo».

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