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La nota di Leggieri sulla Giornata Mondiale dedicata alle capacità dei giovani (World Youth Skills Day)


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Pensare a come investire nelle capacità dei nostri giovani e dedicare questa giornata Mondiale alle loro abilità, è quanto è stato istituito dalle Nazioni Unite al fine di valorizzare il potenziale illimitato dei ragazzi. Un’iniziativa volta a stimolare l’inclusività sociale e ad aumentare gli stanziamenti per l’istruzione, attraverso interventi che garantiscono l’istruzione e le competenze, soprattutto nelle situazioni più svantaggiate. Secondo l’ILO (International Labour Organization), si stima che sono circa 400 milioni i giovani in tutto il mondo che non riescono a fare il loro ingresso nel mondo del lavoro. Il tasso di disoccupazione giovanile è quasi tre volte superiore a quello relativo alle persone in età adulta e, purtroppo, quasi la metà di tutti i giovani del mondo, circa 620 milioni, non hanno accesso all’istruzione e non hanno opportunità di seguire corsi di formazione professionale per poter accrescere le loro competenze ed avviare un’attività lavorativa.

Certamente l’emergenza sanitaria ha avuto una notevole influenza sulle possibilità di istruzione dei più giovani. La chiusura delle scuole ha arrestato il livello di apprendimento degli studenti e, molto spesso, non sono stati attivati i programmi di recupero, fondamentali

per ridurre le perdite di apprendimento a lungo termine. Voglio ricordare che nel 2000 il Consiglio regionale della Basilicata ha approvato una legge, la n. 11, che riconosce il ruolo delle giovani generazioni, promuovendone la partecipazione autonoma alla società civile e alle istituzioni regionali. Un’ottima legge che, però, non ha l’occupazione giovanile, visto che, in Basilicata, il tasso di disoccupazione giovanile si

attesta intorno al 40 per cento (pari a più del doppio del dato medio italiano). Purtroppo, non è seguito un serio piano di interventi teso a favorire l’incontro tra la ‘domanda’ e ‘l’offerta’ di lavoro, tra i giovani e le realtà produttive e della formazione.

Nella nostra Regione la percentuale dei giovani cosiddetti Neet che non lavorano e non frequentano alcun corso di istruzione o formazione, compresi nella fascia d’età 15-29 anni, si aggira intorno al 22.5%. Diventa essenziale intercettare i Neet provenienti da ambienti sociali caratterizzati da alti livelli di povertà, agevolarne l’ingresso e favorirne la permanenza nel mercato del lavoro. A ciò bisogna aggiungere che, nonostante la nomina del nuovo direttore generale dell’Agenzia regionale LAB, e nonostante siano stati pubblicati gli avvisi pubblici per

l’espletamento dei relativi concorsi, i Centri per l’Impiego presenti nella nostra regione risultano ancora paralizzati, non essendo ancora stato reclutato nuovo personale. E’ utile ricordare all’attuale direttore generale che sono stati stanziati dal Governo centrale ben 3 milioni di euro, nel solo 2020, per contribuire al rafforzamento dei CpI lucani; risorse che dovrebbero portare nel volgere di un triennio al raddoppio del personale in servizio e alla predisposizione di percorsi formativi e di aggiornamento volti al miglioramento qualitativo delle politiche attive del lavoro della Regione Basilicata.

La speranza è che il governo regionale di centrodestra, nel frattempo impegnato in faccende di beghe familiari, metta i nostri i giovani nella condizione di accrescere le proprie competenze e realizzare il loro potenziale non sfruttato, perché possano contribuire in modo attivo allo sviluppo di tutta la nostra comunità.

Gianni LEGGIERI

Consigliere Regionale M5S Basilicata

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