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l Papa incontra i giovani al Circo Massimo: «Non fatevi rubare i vostri sogni». 100mila in festa DIRETTA

Papa Francesco incontra i giovani al Circo Massimo dove è arrivato intorno alle 18,30 per presiede la veglia con i circa 70mila ragazzi giunti da 195 diocesi della Penisola (sulle 226 totali) sfidando il caldo agostano. Due giorni d’incontro col Pontefice dal motto «Per mille strade, verso Roma», promossi oggi e domani dalla Cei in vista del Sinodo di ottobre.

Dopo alcuni giri in ‘papamobile’ nell’area dell’incontro c’è stato il saluto al Papa di una rappresentante dei giovani italiani che a nome di tutti ha donato al Pontefice un bastone pastorale scolpito in legno. «Come sarebbe bello questo bastone pastorale l’accompagnasse durante il Sinodo dei Giovani!», gli ha detto la giovane Elena, 30 anni. Ha quindi avuto inizio il dialogo di Francesco con alcuni ragazzi.
«Sapete? I sogni dei giovani fanno un po’ paura agli adulti. Forse perché hanno smesso di sognare e di rischiare, forse perché i vostri sogni mettono in crisi le loro scelte di vita. Ma voi non lasciatevi rubare i vostri sogni», ha detto il Papa, rispondendo alla domanda di una ragazza e un ragazzo, Letizia, 23 anni, e Lucamatteo, 21, sulla costruzione della propria identità personale e dei propri sogni. «Cercate maestri buoni capaci di aiutarvi a comprenderli e a renderli concreti nella gradualità e nella serenità. Siate a vostra volta maestri buoni, maestri di speranza e di fiducia verso le nuove generazioni che vi incalzano», ha esortato il Papa. «Cari giovani, no alla paura. Siate pellegrini sulla strada dei vostri sogni. Rischiate su quella strada, non abbiate paura. Rischiate perché sarete voi a trasformare in realtà i vostri sogni – ha proseguito -. La vita non è una lotteria in cui solo i fortunati possono realizzare i loro sogni».
«’Padre, dove posso comprare la pastiglie che mi fanno sognare?’ No, quelle no! Quelle ti addormentano il cuore, ti bruciano il neurone, ti rovinano la vita», ha detto tra le altre cose il Papa.
«È pericoloso parlare ai giovani dell’amore? No, non è pericoloso, perché i giovani sanno bene quando c’è l’amore e quando c’è il semplice entusiasmo truccato da amore. L’amore non è una professione. L’amore è la vita. Se l’amore viene oggi, perché devo aspettare tre, quattro, cinque anni, di finire l’università, per farlo crescere, per farlo stabile? Per questo io chiedo ai genitori di aiutare i giovani a maturare. Quando c’è l’amore, che l’amore maturi, non spostarlo sempre più avanti», ha risposto il Papa parlando a braccio a Martina, 24 anni, sul discernimento nella vita e sull’idea di impegno e responsabilità nei confronti del mondo. «Nella vita – ha insistito – sempre prima l’amore, ma l’amore vero, e lì dovete imparare a discernere quando c’è l’amore vero e quando c’è l’entusiasmo solo». «L’amore non tollera mezze misure. O tutto o niente – ha proseguito -. E l’amore, per farlo crescere, non vuole scappatoie: l’amore dev’essere sincero, aperto, coraggioso. E nell’amore tu devi mettere tutta la carne sulla grigliata, così diciamo noi in Argentina».

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