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Just Eat assume i rider: da marzo i primi contratti di lavoro dipendente in Lombardia

I rider di Just Eat, oggi pagati a cottimo, avranno un contratto di lavoro subordinato con il modello Scoober già adottato in altri paesi europei dal colosso anglo-olandese Just Eat Takeaway. L’azienda ha già avviato un confronto con i sindacati, che prevedono circa 3.000 assunzioni.

Come annunciato lo scorso novembre, Just Eat porta in Italia il modello Scoober, che prevede l’inquadramento dei rider come lavoratori dipendenti, garantendo loro un compenso orario, ferie, malattia, maternità/paternità, indennità per lavoro notturno, e festivi, coperture assicurative, dispositivi di sicurezza gratuiti in dotazione, formazione obbligatoria  e tutele previdenziali.

In una nota, il colosso del delivery food ha precisato che “in attesa del confronto con i sindacati, Just Eat avvierà il nuovo modello mediante un regolamento aziendale che prevede di utilizzare diversi regimi di orario: contratti di lavoro dipendente full time (40 ore settimanali), part-time (variabile in base alla città e ai volumi di ordini previsti) e a chiamata”.


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AFP 2020 / Ben Stansall

Un servizio in rete di ordinazione e consegna pasti “Just Eat”

“Paga base di 7,50 euro l’ora”

Per quanto riguarda la retribuzione, in fase di prima applicazione, Just Eat riconoscerà un trattamento non inferiore alle tabelle previste da contratti collettivi esistenti per profili e attività analoghe, garantendo un compenso orario del valore medio di circa 9 euro. “Si tratta di un valore indicativo, che si ottiene applicando su una paga base di 7,50 euro l’ora, indipendentemente dalle consegne effettuate, il pacchetto di maggiorazioni previste dalla normativa in vigore. A tale somma si aggiungerà un ulteriore sistema di bonus legato al numero di consegne. Tale importo potrà essere aggiornato e rivisto, nella sua composizione e funzionamento, in funzione dell’esito del confronto sindacale in corso”, si precisa nella nota.


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AFP 2020 / Ben Stansall

Un servizio in rete di ordinazione e consegna pasti “Just Eat”

Ad aprile il primo hub a Milano

Ad oggi il modello Scoober è presente in 12 Paesi del gruppo e in oltre 140 città, con più di 19.000 rider. In Italia andrà a interessare 23 città, nel corso del 2021. Si parte dalla Lombardia con Monza, prima città in cui sarà testato il modello, con l’obiettivo di valutare prima all’interno di una realtà più contenuta in termini di volumi e numero di ristoranti, il funzionamento del servizio. Quindi verrà esteso a Brescia, Verona, Parma e Reggio Emilia e altre città dell’Emilia Romagna, per arrivare a Milano entro aprile 2021 con il primo hub sul territorio italiano. L’obiettivo, ha concluso l’azienda, è di oltre 1.000 rider assunti nei primi due mesi.


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AFP 2020 / Ben Stansall

Un servizio in rete di ordinazione e consegna pasti “Just Eat”

Sindacati: 3.000 assunzioni con contratto di lavoro subordinato

Al termine di un confronto con Just Eat, i sindacati hanno reso noto che “saranno circa 3.000 le assunzioni di rider con contratto di lavoro subordinato che inizieranno già nel mese di marzo, sia a pieno tempo che part-time”. Tuttavia, si legge in una nota diffusa dalla Cisl, “bisogna prima trovare un punto di incontro attraverso il quale stabilire regole chiare e adeguate tutele per i lavoratori”.

Cgil, Cisl, Uil e alcune rappresentanze dei rider hanno discusso con l’aziende del modello Scoober, giudicato “positivo”, per arrivare “a un accordo aziendale che definisca il quadro dei trattamenti economici e normativi”.

“L’azienda si è impegnata a presentare al sindacato un documento di lavoro che sarà discusso nelle prossime settimane”, ha precisato la Cisl.

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