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Ius soli, anche Lorenzin affossa la riforma: "Riproviamoci nella prossima legislatura"

La ministra della Saluta ospite di “Circo Massimo” su Radio Capital: “No alla fiducia, servivano modifiche e una maggioranza più ampia”

Ius soli addio. Dopo Angelino Alfano, anche la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, esponente di Ap, affossa la legge che riforma la cittadinanza. Secondo Lorenzin, intervenuta a Circo Massimo su Radio Capital, non ci sono più le condizioni per provare ad approvarla adesso, in questo ultimo scorcio di legislatura: “Va portato come primo atto della prossima, perché è una norma che deve agevolare percorso di integrazione”. Il testo attuale, approvato dalla Camera nell’ottobre 2015 anche con il voto degli alfaniani, andava emendato: “Da Montecitorio poteva uscire un po’ meglio”, afferma ancora la ministra che, sulla carta, si dice favorevole a una legge sulla cittadinanza che, però, dovrebbe puntare maggiormente sullo Ius culturae, coinvolgendo il sistema scolastico. In questo modo l’acquisizione di questo diritto arriverebbe solo dopo aver completato un intero ciclo di studi nel nostro Paese. Solo così, sostiene, la norma potrebbe essere compresa dagli italiani: “Quello che è passato nell’opinione pubblica, invece, è che tutti gli immigrati diventano italiani. Cosa non vera. Ma una norma così non sarebbe passata, sarebbe stata divisiva”. Da un punto di vista parlamentare, poi, per la Lorenzin sarebbe un errore provare ad approvare la riforma adesso, magari mettendo la fiducia. “Bisognerebbe seguire la strada che ha portato al via libera al decreto vaccini: rinunciare alla fiducia per poter fare un percorso che apra a emendamenti, punti di trasformazione e a una maggioranza più ampia”. Discorso chiuso, però, almeno per il momento.

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