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In Emilia-Romagna 730mila persone sono a rischio povertà

Secondo i dati di Eurostat, le famiglie in difficoltà in regione sono 16,4 su cento. Tantissime, ma va meglio della media europea (23,5%) e dell’Italia (30%). Il rapporto integrale su Repubblica oggi in edicola

In Emilia Romagna, secondo i dati Eurostat, ci sono 730mila persone a rischio di povertà. Tantissimi, anche se la percentuale di famiglie che vivono un disagio economico è del 16,4%, mentre in Italia raggiunge addirittura il 30% e nell’Unione Eupea è a quota 23,5%
La disuguaglianza economica è uno dei temi al centro del dibattito pubblico e molte sono le politiche che intendono ridurre l’attuale livello, ritenuto eccessivo. In ambito comunitario la “Strategia Europa 2020” promuove l’inclusione, ponendosi l’obiettivo di fare uscire almeno 20 milioni di persone dalla condizione di rischio di povertà o di esclusione sociale rispetto al valore registrato nel 2008. In Italia il Programma nazionale di riforma ha assunto l’impegno di ridurre tale contingente di 2,2 milioni. Purtroppo il conseguimento di questi obiettivi appare lontano.
Eurostat ha infatti documentato che nel 2016 nell’Unione Europea 118 milioni di persone (pari al 23,5% del totale) erano a rischio di povertà o esclusione sociale, con lievi miglioramenti rispetto al picco del 25% toccato nel 2012. Decisamente più grave la situazione italiana: nel 2016 nel nostro paese si trovavano in questa situazione oltre 18,1 milioni di individui, con un’incidenza sulla popolazione del 30%. Nel confronto con il 2008 il peggioramento è evidente: allora le persone a rischio in Italia erano 15,1 milioni (25,5% del totale). Rispetto all’obiettivo previsto per il 2020 abbiamo oltre 5,2 milioni di individui in più esposti a questo rischio.
Gli indicatori utilizzati da Eurostat per monitorare questo obiettivo sono tre: le persone in condizione di povertà relativa, la percentuale di individui in situazione di grave deprivazione materiale e infine le persone che vivono in famiglie a intensità lavorativa molto bassa. Dalla sintesi di queste tre dimensioni deriva l’indicatore di rischio di povertà o esclusione sociale, che evidenzia gli individui che sperimentano almeno una delle tre condizioni suddette. I dati vengono rilevati annualmente nell’ambito di un’indagine campionaria  sul reddito e le condizioni di vita. Le informazioni sono disponibili anche a livello regionale. Si può così verificare come si colloca l’Emilia-Romagna in Europa su questa tematica, che condiziona negativamente la vita di milioni di persone e compromette un equilibrato sviluppo sociale ed economico.
Il rapporto integrale con tutti i dati e le stime su Bologna cità e sulla Città metropolitana è pubblicato su Repubblica, oggi in edicola.

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