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Imprese, cyber-attacchi quintuplicati: Confindustria lancia l’allarme

“La minaccia cibernetica a livello globale è destinata a crescere di pari passo con la progressiva digitalizzazione della società e l’evoluzione degli strumenti di attacco. E l’Italia, al 25/o posto su 28 in Europa per livello di competenze digitali, è per questo particolarmente vulnerabile”. A scattare una fotografia allarmante del Paese è il Centro Studi di Confindustria nel suo rapporto di Primavera che arriva all’indomani dell’inquietante scoperta, non la prima né l’ultima, denunciata ieri dalla Security without borders relativamente ad uno spyware, creato da un’azienda italiana che lavora con le forze dell’ordine, che avrebbe intercettato un migliaio di persone per errore. Una vulnerabilità che deve fronteggiare una situazione preoccupante: “nel corso dell’ultimo anno, infatti, gli attacchi cibernetici sono quintuplicati”, si legge ancora nel rapporto che ricorda come “almeno il 20% di essi siano stati rivolti contro obiettivi pubblici e privati e siano stati perpetrati da gruppi di spionaggio, quindi con finalità di sottrazione di informazioni sensibili, mentre il 5% ha avuto una matrice terroristica”. Attacchi questi, si legge ancora nel Rapporto, che hanno colpito a largo spettro diversi settori economici a cominciare dall’energia, l’11% del totale, seguito dai trasporti, tlc e finanza, con una quota ognuno del 6%.

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