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Imprenditore e la moglie uccisi in strada in Colombia

Secondo la polizia non si è trattato di una rapina ma di una vera e propria esecuzione

Claudia Patricia Zabala Dominguez con Roberto Gaiottino

Il Canavese è in lutto per la tragica morte di Claudia Patricia Zabala Dominguez, 36 anni, e del marito Roberto Gaiottino, 44, noto imprenditore edile di Barbania. Abitavano in una villa in via Ferreri 83, non avevano figli ma tutto il paese aveva «adottato» la giovane colombiana, assai bella e comunicativa, nonché impegnata in attività sociali e benefiche. La coppia è stata assassinata l’altra sera alle 22 da un killer all’uscita da un ristorante nella città originaria di Patricia, Risaralda, in un quartiere elegante del parco La Rebeca, sulla Avenida Circunvalar de Pereira.
Avevano cenato con un amico colombiano rimasto illeso nella sparatoria, che ha provocato il panico tra i passanti. Cinque colpi a segno, due alla testa. Il colpo di grazia. L’assassino era atteso da un complice su un’auto che s’è poi allontanata, facendo perdere le tracce. La polizia federale ha avviato immediatamente le indagini. Sono stati acquisiti gli smartphone e i pc della coppia, che alloggiava in un albergo di lusso non distante dal locale, un ristorante internazionale frequentato da manager e diplomatici.
Claudia viveva a Barbania da una quindicina d’anni; raccontava di avere fatto la modella in Colombia e spesso vi ritornava per andare a trovare i familiari. Prima di partire aveva salutato gli amici più cari: «Vi porterò un regalo dalla Colombia, qualcosa di originale e di prezioso, sono felice di rivedere i miei fratelli e i miei genitori». L’hanno vista sorridente per l’ultima volta assieme a Roberto Gaiottino, diretti all’aeroporto della Malpensa. Lui è figlio di una dinastia di impresari edili, che da qualche tempo aveva esteso le sue attività anche in Colombia. Lei conduceva una vita ritirata, concentrata nella cura della villa e nelle incombenze quotidiane: la spesa nei negozi, le commissioni, le chiacchiere con i residenti a cui spesso spiegava gli usi e i costumi della propria terra. Negli ultimi tempi appariva un po’ preoccupata, il suo sorriso radioso compariva meno spesso sul suo volto, forse per le nubi che andavano addensandosi in Colombia. L’agguato, infatti, secondo la polizia, non era a scopo di rapina ma una vera e propria duplice esecuzione.
Ieri a Barbania c’era una festa ma un velo di tristezza è sceso su tutto il paese. Tutti parlavano di Claudia e di Roberto, così innamorato da accompagnarla anche in ospedale, tenendola per mano e chiedendo informazioni ai medici sulla sua salute. Le salme saranno preso rimpatriate per i funerali a Barbania.
 

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