Il presidente del Consiglio si rivolge al governatore della Puglia e al sindaco della città: “Disponibili al confronto, l’Italia e la Puglia hanno bisogno di collaborazione”. Intanto prosegue il confronto con la nuova proprietà. La viceministra Bellanova: “Stretta tra fine gennaio e febbraio”

ROMA – Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni interviene nella questione dell’Ilva dopo lo scontro con parole sopra le righe fra il governatore della Puglia Michele Emiliano e il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. E lo fa con un appello alle istituzioni pugliesi “per non mettere a rischio le bonifiche ambientali e il lavoro a Taranto”.
“Mi rivolgo – scrive il premier – al presidente Emiliano e al sindaco Melucci facendo appello alla loro responsabilità e alla sensibilità istituzionale che ben conosco. Vi chiedo di ritirare il ricorso al TAR e di non mettere a rischio interventi per la bonifica ambientale e il lavoro che Taranto aspetta da anni. Da parte del governo c’è piena disponibilità al confronto sulle questioni che avete sollevato. Conto su di voi, l’Italia e la Puglia hanno bisogno di leale collaborazione”.
Intanto il confronto “continua perché questo è il tavolo principale, quello che vede la presenza del governo con le organizzazioni sindacali, i rappresentanti dell’azienda e l’amministrazione straordinaria”, ha detto la viceministra Teresa Bellanova, al termine dell’incontro odierno al Mise aggiungendo di avere il dovere “di avere un confronto di merito sul piano industriale e ambientale, sulle condizioni di lavoro e sul numero dei lavoratori che transiteranno nella nuova società”.
“L’obiettivo sull’Ilva è provare tra la fine di gennaio e inizio di febbraio ad avere una stretta finale in una trattativa che deve mettere al riparo non le arroganze, le presunzioni, le prepotenze ma mettere al riparo decine di migliaia di posti di lavoro e un importante insediamento produttivo”. Così la vice ministro Teresa Bellanova, al termine del tavolo, al Mise, con le organizzazioni sindacali e Arcelor Mittal.