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Il programma di Draghi: scuola, Europa e tre grandi riforme

“Far uscire l’Italia dalla depressione psicologica ed economica”. Questo l’obiettivo di Mario Draghi che a Montecitorio ha dato il via al secondo giro di consultazioni incontrando le componenti dei gruppi Misti di Camera e Senato e le Autonomie. Dalla scuola al fisco, passando per la riforma della giustizia e della burocrazia, Draghi ha illustrato ai partiti le linee principali del programma di governo.

Si tratta di diversi punti – o meglio macro aree – che il presidente incaricato ha elencato alle delegazioni. “Ha parlato molto lui e c’è stato poco spazio per le domande da parte nostra”, dice un parlamentare appena uscito dal colloquio con il professore. Un colloquio in cui Draghi ha disegnato un programma di ampio respiro compreso l’obiettivo di maxi riforme, connesse al Recovery: pubblica amministrazione, giustizia civile e fisco.

Europa e saldezza Atlantica

Il primo dei punti che il presidente incaricato ha sottoposto alle delegazioni delinea la collocazione dell’esecutivo che Draghi ha definito “convintamente europeista” nelle scelte e anche nelle sfide future. Dice Riccardo Nencini al termine delle consultazioni: “Una forte cornice europeista e richiamo all’atlantismo”. E sulle sfide, aggiunge il senatore socialista, Draghi “è arrivato a mettere sul tavolo la questione di un bilancio comune europeo e quindi una visione che non riguarda soltanto il presente ma un’impostazione futura”.

Pandemia e ambiente

Oltre alla emergenza pandemica, già prima del Covid, c’era quella ambientale e questa emergenza “sarà di riflesso in tutti i punti del programma”. Il governo che Draghi si accinge a formare “ha tre punti determinanti: europeismo, atlantismo, ambientalismo” ha spiegato il deputato di Centro democratico, Bruno Tabacci aggiungendo che all’orizzonte c’è “una riforma organica del fisco, non nella direzione della flat tax”.

Sanità e campagna vaccinale

Poi il terzo punto, ovvero la campagna vaccinale, che Draghi avrebbe definito come “l’emergenza più imminente” per riprendere lavori e consumi. “La campagna vaccinale – ha spiegato Manfred Schullian, deputato Svp – va portata a termine e iniziata davvero”. Poi l’ambiente e il lavoro da creare attraverso turismo e le infrastrutture.

Economia e imprese

Per quanto riguarda le imprese – ha fatto sapere Schullian – per Draghi “bisogna evitare di erogare contributi a fondo perduto ma bisogna finanziare le imprese per consentire a loro di poter riprendere l’attività una volta superata la crisi”. Ma non solo l’emergenza per le imprese. Visto che molte sono indebitate, il premier incaricato avrebbe detto che occorre pensare a “qualcosa anche per le banche”.

Scuola

Da quanto emerso oggi un altro punto chiave del programma di governo a cui Draghi sta lavorando è la scuola. Tra le proposte quella di recuperare i giorni di scuola perduti a causa della pandemia attraverso una revisione del calendario, tornando tra i banchi anche nel periodo estivo, se sarà fattibile. Draghi – come riferiscono i deputati che oggi lo hanno incontrato – considera, infatti, una priorità ovviare “all’oggettivo disagio degli studenti sia a livello di apprendimento che a livello psicologico”. Oltre al recupero del tempo perduto Draghi punta anche a far sì che il primo settembre tutte le cattedre siano assegnate e che quindi non si assista, come accadeva sistematicamente anche prima del Covid, a migliaia di posti posti disponibili per le immissioni in ruolo che invece rimangono vacanti e vengono poi coperti man mano con contratti di supplenza ad anno scolastico già iniziato.

Infine, infrastrutture e l’apertura dei cantieri.

Centrale, inoltre, portare a termine le tre riforme che da tempo l’Europa chiede all’Italia, e connesse alla concessione del Recovery fund: la riforma della Pubblica amministrazione, la riforma del fisco e la riforma della giustizia civile.

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