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Il ministro degli Esteri turco atteso a Bruxelles la prossima settimana

Nel contesto delle discussioni interne europei sulle relazioni con Ankara è stata annunciata la visita del ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, in programma il 21 gennaio.

“Posso confermare che la visita del ministro degli Esteri turco avverrà la prossima settimana, il 21 gennaio”, ha dichiarato il portavoce per gli Affari esteri della Commissione Europea, Peter Stano, in un briefing.

Rispondendo ad una domanda sulla possibile introduzione di sanzioni alla Turchia per le sue azioni nel Mediterraneo orientale, Stano ha sottolineato che l’UE non rilascia commenti sui lavori in corso.

“Per quanto riguarda le sanzioni, non commentiamo il lavoro che sta proseguendo attualmente”, ha detto il portavoce.

Lo scorso 9 gennaio il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha tenuto un colloquio telefonico con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in cui le parti hanno discusso:

  • il miglioramento delle relazioni bilaterali
  • la prospettiva dell’adesione della Turchia all’UE
  • l’abolizione dell’obbligo dei visti
  • il rinnovo dell’accordo sui migranti
  • il consolidamento della cooperazione nel campo della migrazione.

Sanzioni alla Turchia

Al Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre i leader dell’UE hanno deciso di ampliare le sanzioni individuali alla Turchia per trivellazioni illegali nel Mediterraneo orientale. L’alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’UE Josep Borrell è stato incaricato per lavorare alla convocazione di un vertice sulla situazione nel Mediterraneo orientale e di preparare un rapporto sulle relazioni con la Turchia entro marzo 2021.

Le tensioni nel Mediterraneo orientale

Le tensioni nel Mediterraneo orientale si sono sviluppate per molti mesi intorno all’esplorazione di gas da parte della Turchia nelle acque che Cipro e la Grecia rivendicano come loro zone economiche esclusive. La situazione si è aggravata quest’estate, quando la Turchia ha inviato la nave Oruc Reis, accompagnata da una flotta di navi militari, a perforare quella che la Grecia considera la sua piattaforma continentale.

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