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Il consigliere lucano Braia attacca il CSI Potenza


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“Ritardi incomprensibili, l’Assessore Galella dia conto di quanto sta succedendo e dello stato dell’arte dei pagamenti, rispondendo alla interrogazione urgente che presentiamo come Italia Viva – Renew Europe. Si liquida il liquidatore Fiengo, nominato nel Maggio 2021 e definito dal Presidente Bardi e dall’allora Assessore Cupparo come un “genio” in questo tipo di procedimenti. Salvo rivelarsi a 30 mesi di distanza, un ennesimo e autentico fallimento. Le procedure di messa in liquidazione, che avrebbero dovuto concludersi con il passaggio di cespiti e competenze ad API-BAS, risultano ancora bloccate nonostante una ulteriore spesa effettuata di circa 2 milioni di euro tra consulenze, missioni e stipendi a professionisti ed esperti. Ad oggi queste spese non hanno prodotto nulla di definitivo e concreto. Anzi, si apprende che il Consorzio Industriale di Potenza avrebbe ancora un debito di circa 80 milioni di euro su cui ha espresso parere negativo il collegio dei revisori dei conti. 80 milioni verso i fornitori, 1,5 milioni a ex dipendenti e ad oggi pare sia stato versato solo 30% del tfr. Si dia contezza di tutto questo.


Un’altra magra figura di queste “personalità straniere” – nel senso di esperti non lucani – chiamati in Basilicata da questa maggioranza di centrodestra quasi a voler spiegare a noi lucani come si fanno le cose. Intanto si stanno rivelando tutti un ennesimo flop di cui avremmo potuto e dovuto francamente fare a meno come Regione Basilicata, rispetto anche al tema dello sviluppo industriale praticamente fermo. Api-Bas avrebbe dovuto rappresentare la svolta epocale nello sviluppo produttivo industriale addirittura regionale: non solo non decolla ma si riduce, per ora, a gestire amministrativamente il bonus gas alle famiglie.”


Lo dichiara il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva – Renew Europe e Presidente della II Commissione Programmazione e Bilancio.


“Intendiamo fare luce – prosegue Luca Braia – sulla quantità e sulla qualità delle spese effettuate oltre che su quanto si è effettivamente svolto in questi due anni e mezzo di attività liquidatoria. Per questo ho presentato una interrogazione urgente, con richiesta di audizione immediata in commissione bilancio del Presidente o suo delegato, in modo da poter comprendere lo stato delle cose previste dalla Legge Regionale 7/2021 e comprendere che utilità hanno avuto i circa 2 milioni di euro, i costi della struttura e quale futuro possiamo immaginare per queste aree. Inoltre è doveroso che il Consiglio Regionale sia informato, insieme ai cittadini e alle cittadine lucane sullo stato di attuazione del Piano di riparto dei crediti e debiti del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Potenza in liquidazione; sullo stato del patrimonio esistente del Consorzio in liquidazione (patrimonio disponibile e indisponibile); e sullo stato della gestione e manutenzione delle aree industriali in capo ancora al Consorzio, considerato che ad oggi non è stata indetta nessuna manifestazione di interesse.


Abbiamo visto in questi anni solo annunci per soluzioni salvifiche inesistenti, insieme a debiti crescenti e inerzia politica e amministrativa. Il Consorzio Industriale di Potenza non riesce a garantire alle proprie imprese il minimo sindacale, quindi servizi efficienti di manutenzione, vigilanza, decoro delle aree, sicurezza della viabilità e virtuosa gestione delle utilities. Figuriamoci se dovessimo parlare di qualità delle politiche di attrattività di investimenti da effettuare, fondamentale mission da anni ormai dimenticata.


Pnrr, investimenti legati all’efficienza energetica, Zone Economiche Speciali, definizione e applicazione di una vera politica di sviluppo, a Matera come a Potenza: ci dicano finalmente quale è la politica industriale che vuole mettere in campo la nostra Regione Basilicata per il prossimo quinquennio. Ieri – conclude il consigliere Braia – l’annuncio di un bando da oltre 25 milioni di euro a sostegno di investimenti legati all’Idrogeno. Si spera ci siano criteri di selezione oggettiva e quindi scelte di priorità di aree industriali vocate su cui puntare su questo tema.


Continuiamo, a quanto pare, a impegnare e spendere risorse senza raggiungere gli obiettivi, in assenza di scelte strategiche, con una distribuzione a pioggia e senza conoscere cosa “pensano” se pensano , strutture a questo destinate come API-BAS o il Consorzio Industriale di Matera, che avrebbero dovuto – su questo come su altri temi legati allo sviluppo – costruire e concertare con la regione i rispettivi piani industriali.”

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