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I volontari del Servizio Nazionale di Protezione Civile ricevuti dal Papa presso la Sala Clementina


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“Grazie per quel che avete fatto e che continuate a fare nel silenzio. Il bene non fa rumore, ma costruisce il mondo”. Con queste parole Papa Francesco si è rivolto il 23 maggio scorso ai volontari di Protezione Civile ricevuti a Roma presso la Sala Clementina. Davanti agli oltre 300 partecipanti, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, si è rivolto al Pontefice, ringraziandolo per la straordinaria occasione di incontro.

“I volontari sono molto attenti al Suo Magistero ed in particolare, in questi ultimi anni, ai temi che sono stati proposti con l’Enciclica Laudato Sii. Il compito del Servizio Nazionale della Protezione Civile è quello di cooperare per il raggiungimento nel nostro Paese e in Europa, nei tempi più brevi possibili, di segni tangibili di riconciliazione tra l’Uomo e la Natura, operando soprattutto per rendere maggiormente attive le politiche di previsione e prevenzione anche di lungo periodo”, ha detto Curcio nel suo discorso di saluto a Papa Francesco. 

Presente anche la delegazione del Gruppo Lucano di Protezione Civile, composta dal Presidente Nazionale Dottor Pierluigi Martoccia, dal suo vice Giuseppe Iannarella e da Giuseppe Muscatello, delegato nazionale di Protezione Civile. Martoccia non ha nascosto la sua grande emozione: “Nel momento in cui mi sono trovato al cospetto di Papa Francesco, ho sentito su di me l’onore di poter rappresentare e portare l’infaticabile opera che ogni giorno i volontari svolgono. Veniamo da anni difficili, a causa del Coronavirus, ma che hanno reso ancora più importante la nostra presenza all’interno delle comunità. Ho chiesto al Papa di pregare e proteggere la missione dei volontari e delle volontarie, con un pensiero alle loro famiglie”

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