Lettera per spiegare lo sciopero di domani: il Comune vuole smantellare i trasporti

Domani i lavoratori di Gtt scioperano per la quarta volta negli ultimi sei mesi. Lo fanno per chiedere chiarezza sul futuro dell’azienda. Ma siccome non sempre i torinesi capiscono le ragioni della loro protesta, hanno deciso di scrivere una lettera: «Cari concittadini, questa nuova amministrazione comunale, a dispetto di quanto promesso in campagna elettorale, sta smantellando il sistema di trasporti della nostra città, già fortemente in difficoltà » , si legge nel documento diffuso da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti.
Nel loro messaggio ai clienti del Gruppo torinese trasporti, i sindacati attaccano il nuovo piano di revisione dei trasporti: «Purtroppo nasconde la riduzione del servizio da e per la periferia. Più esplicitamente, se prima le attese per andare in periferia erano interminabili, ora saranno eterne». Poi le tre sigle accusano il Comune di non voler intervenire per sanare la difficile situazione finanziaria di Gtt: « Il bilancio non è ancora stato approvato e la sindaca con questo immobilismo rischia di far fallire la più grande azienda piemontese che dà occupazione a circa 5 mila persone e ad altre 15 mila nell’indotto ».
La lettera prosegue con un appello: « Riteniamo che Gtt debba restare una società pubblica, a garanzia per tutti i torinesi del miglior servizio di trasporto anche grazie al reinvestimento degli utili in corse e bus nuovi. Qualunque privato, anche con le migliori intenzioni, non sarebbe in grado, anche solo per statuto, di garantirci tali condizioni».
I sindacati hanno lasciato uno spiraglio sulla possibilità di annullare lo sciopero. Il Comune li ha convocati per venerdì, proprio per fare il punto sul futuro di Gtt. Per Filt-Cgil, Cisl-Reti e Uiltrasporti non è abbastanza. I tre sindacati hanno chiesto di incontrare i rappresentanti di Palazzo Civico già oggi, in modo da avere il tempo sufficiente per eventualmente posticipare o revocare lo sciopero. Dal Comune fanno però sapere che non ci sono alternative, perché venerdì è l’unica data in cui al tavolo potranno essere presenti sia l’assessora ai Trasporti Maria Lapietra che la sindaca Chiara Appendino.
Insomma, domani lo sciopero si farà, a meno di assai improbabili colpi di scena. Dunque sarà molto difficile trovare un bus, un tram o un convoglio della metropolitana. Lo sciopero è di 24 ore ed è stato proclamato anche da Faisa- Cisal e Fast- Confsal, oltre che da Cgil, Cisl e Uil. Chi ha bisogno di spostarsi con i mezzi pubblici dovrà dunque fare affidamento sulle fasce protette: vanno dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15 per il servizio urbano e suburbano e per il metrò, mentre le autolinee extraurbane gestite da Gtt funzioneranno da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30. Sempre in questi orari sarà anche possibile trovare convogli sulla ferrovia canavesana Sfm1 e sulla linea che collega Torino, Aeroporto e Ceres. Domani la zona a traffico limitato in centro sarà sospesa.
Il futuro di Gtt è in bilico e i lavoratori tremano. Anche se da Roma è appena

arrivato un segnale positivo. È infatti diventato legge il decreto con cui il Governo assegna 40 milioni alla Regione per «far fronte alla situazione finanziaria » del Gruppo torinese trasporti. È un tassello importante per il piano industriale di Gtt che dovrà essere varato dall’assemblea dei soci. Resta l’incognita dei tempi: difficile che le risorse statali arrivino prima della prossima primavera e l’azienda oggi ha gravi problemi di cassa