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I dieci anni del Pd. Ma non tutti festeggiano

’inno dell’Ulivo, La Canzone Popolare di Fossati, prende il via all’Eliseo la festa per i 10 anni del Pd. Pesa in sala l’assenza di Romano Prodi e di big storici come Arturo Parisi e Francesco Rutelli ma nelle prime file siede Franco Marini, omaggiato come un padre nobile. Con la regia di Walter Veltroni, parleranno oltre al primo segretario dem il premier Paolo Gentiloni e Matteo Renzi. Presenti tanti ministri, da Franceschini a Lotti, da De Vincenti a Poletti e Fedeli, ma manca, a quanto si apprende, il leader della minoranza dem Andrea Orlando.”
Gli interventi al Teatro Eliseo a Roma per i 10 anni del partito – “Il Pd nacque con 10 anni di ritardo doveva essere il consolidamento dell’Ulivo, il governo Prodi del ’96 fu il migliore della storia repubblica in primo luogo per l’autorevolezza di chi lo presiedeva: Romano Prodi. Ma l’esperienza finì uccisa da due mali storici della sinistra, il massimalismo e le divisioni”. Così Walter Veltroni, primo segretario Pd, comincia il suo intervento. “Perchè non c’è”, grida qualcuno dalla platea tra gli applausi per il fondatore dell’Ulivo. “Non abbiamo paura della parola sinistra, è un’idea del mondo e della giustizia, cambiata nel tempo come è dovere farlo, la sinistra ci ha messo troppo a capire che libertà e giustizia non sono separate. Sinistra è libertà, per me sinistra era quel ragazzo cinese con le buste della spesa e non il carro armato”. “Vorrei che la legislatura si concludesse con l’approvazione dello ius soli. Paolo e Matteo fate ciò che è necessario”. E’ l’appello che Veltroni rivolge al premier Paolo Gentiloni e al segretario Pd Renzi.
“Teniamocelo stretto questo Pd perché non so come sarebbe sopravissuta una sinistra di governo e una sinistra in generale se non avesse assunto la forma del Pd. Il Pd c’è, lotta insieme a noi si potrebbe dire”. Così il premier Paolo Gentiloni nel suo intervento all’Eliseo. “Dobbiamo essere grati ai diversi segretari, da Veltroni a Franceschini da Bersani a Epifani. Non sono stati anni facili, conosco le lacerazioni” ma bisogna guardare avanti, ha concluso.
Gentiloni ha anche confermato l’ìmpegno del governo per far approvare lo ius soli. “Spero che saremo orgogliosi di poter dire che il diritto dei bambini che frequentano le nostre scuole ma sono nati da genitori stranieri possono avere il diritto alla cittadinanza. Stiamo lavorando per approvare la legge entro questa legislatura”, ha detto il presidente del consiglio.

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