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“Ho ucciso io Stefano Leo”, ragazzo di 27 anni confessa l’omicidio dei Murazzi

orino era buona la prima pista per il delitto: il gesto di un folle

di OTTAVIA GIUSTETTI

È in stato di fermo da poco prima della mezzanotte il presunto assassino di Stefano Leo, Said Machaouat. È un 27enne cittadino italiano di origini marocchine con piccoli precedenti penali che ha confessato di aver ucciso il giovane commesso  biellese il 23 febbraio ai Murazzi. I carabinieri del nucleo investigativo ritengono che la sua confessione sia attendibile perché i dettagli che ha fornito sono coerenti e concordanti e soprattutto perché ha fatto ritrovare un’arma che da un primo esame risulta compatibile con l’arma del delitto. Era custodita in una cassetta di derivazione dell’Enel in piazza d’Armi, a chilometri di distanza rispetto il luogo del delitto.
Il giovane, nel pomeriggio,  poche ore dopo la marcia organizzata dagli amici e dal padre di Stefano Leo per chiedere che si facesse luce sul delitto dopo cinque settimane, si è presentato spontaneamente per riferire sull’omicidio in questura: i responsabili  hanno immediatamente avvisato i carabinieri  titolari dell’inchiesta e i pm Ciro Santoriello e Enzo Bucarelli. I militari hanno allora portato il sospettato negli uffici del comando provinciale di via Valfrè dove, alla presenza del difensore di fiducia, Basilio Foti, è stato interrogato. Non ci sarebbe movente, a quanto dice Machaouat, l’incontro tra i due sarebbe stato del tutto casuale e l’assassino avrebbe agito obnubilato da un raptus. L’uomo fermato per il delitto è senza fissa dimora ed è seguito dai servizi sociali. La compagna, italiana, gli avrebbe negato da tempo la possibilità di vedere i figli.

FONTE:REPUBBLICA.IT

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