Guardia di Finanza di Matera: Scoperta truffa ai danni dell’istituto dei servizi per il mercato agricolo (Ismea)

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Indagine nei confronti di una organizzazione criminale dedita a truffe ai danni dell’istituto dei servizi per il mercato agricolo (Ismea) mediante l’acquisto di terreni agricoli in regime di finanziamento agevolato erogato dall’unione europea e destinato all’inserimento di giovani imprenditori in agricoltura.
E’ stata condotta, sotto la direzione e il coordinamento della Procura della Repubblica di Matera, una articolata attività di indagine nel settore degli illeciti in materia di spesa pubblica da parte del Nucleo di Polizia Economico – Finanziario della Guardia di Finanza di Matera. Le investigazioni hanno consentito di rilevare plurime anomalie nelle procedure attuate da una serie di imprenditori agricoli e non della provincia di Matera nei confronti dell’Ente pubblico economico ISMEA che provvede a concedere specifiche agevolazioni finanziarie trentennali, finalizzate al primo insediamento in agricoltura, a giovani imprenditori che non abbiano superato il 40° anno d’età.
Chi è l’ISMEA (Istituto di Servizi per il mercato Agricolo Alimentare)? E’ un ente pubblico economico istituito con l’accorpamento dell’Istituto per Studi, Ricerche e Informazioni sul mercato agricolo e della Cassa per la Formazione della Proprietà Contadina, con D. L. vo 29/10/1999 n. 419, concernente il “riordinamento del sistema degli enti pubblici nazionali” e, per ultimo, con l’accorpamento dell’istituto sviluppo agroalimentare (ISA) S. p. a. e la società gestione fondi per l’agroalimentare (SGFA) s. r. l. con Legge 28/12/2015 n. 208.
Nell’ambito delle sue funzioni istituzionali l’ISMEA realizza servizi informativi, assicurativi e finanziari e costituisce forme di garanzia creditizia e finanziaria per le imprese agricole e le loro forme associate, al fine di favorire l’informazione e la trasparenza dei mercati, agevolare il rapporto con il sistema bancario e assicurativo, favorire la competitività aziendale e ridurre i rischi inerenti alle attività produttive e di mercato.
L’ISMEA affianca le Regioni nelle attività di riordino fondiario, attraverso la formazione e l’ampliamento della proprietà agricola e favorisce il ricambio generazionale in agricoltura in base ad uno specifico regime di aiuto approvato dalla Commissione Europea.
Nello svolgimento delle sue attività istituzionali, l’ISMEA opera solo ed esclusivamente per mezzo dei propri funzionari e dirigenti ed in virtù del relativo potere di rappresentanza organica. In nessun caso e ad alcun titolo l’ISMEA si avvale di intermediari esterni.
Relativamente a tale ultimo aspetto, l’ISMEA ha predisposto uno specifico regime di aiuto denominato “agevolazioni per l’insediamento di giovani in agricoltura”, che prevede l’erogazione di un premio in conto interessi nell’ambito di interventi fondiari riservati a coloro che si insediano nelle aziende nel ruolo di capo ed in presenza di determinati requisiti (età, esercizio dell’attività agricola, cittadinanza, residenza, possesso di adeguate capacità e competenze professionali, insediamento aziendale entro tre mesi dalla data di comunicazione dell’ammissione alle agevolazioni).
Gli incentivi sono applicati su tutto il territorio nazionale e possono essere richiesti sia nel caso di una ditta individuale (un giovane agricoltore) e sia nel caso di società di persone, di capitali o cooperative, anche a scopo consortile (con maggioranza assoluta e numerica e delle quote di partecipazione dei soci).
I fatti e le situazioni ipotizzati nei capi di accusa sono esclusivamente riferibili all’aspetto innanzi indicato.
In particolare, nel corso delle indagini, anche tecniche, è emersa l’esistenza di sodalizio criminoso, composto da cinque soggetti (promosso, organizzato e diretto da due di questi) con lo scopo di vanificare, a proprio illecito vantaggio, le positive finalità della legge sull’imprenditorialità giovanile in agricoltura attraverso la commissione di diverse e numerose tipologie di reato.
In sostanza il “pactum sceleris” era preordinato:
Si riporta, in maniera schematica, il sistema di frode attuato:
I cardini del processo delittuoso erano costituiti da un infedele funzionario ISMEA e da un imprenditore agricolo-zootecnico di Montescaglioso, il primo con la funzione di calibrare i progetti agricoli presentati mediante l’aggiustamento di parametri creati “ad hoc” e di sostenerli presso ISMEA, il secondo con quella di procacciatore d’affari con il precipuo compito di individuare i soggetti interessati alla vendita dei terreni e gli acquirenti fittizi. Il tutto con la collaborazione di due tecnici agronomi di fiducia del Funzionario Ismea e di un impiegato della Regione Basilicata deputato a convalidare i valori di stima e l’attendibilità del progetto.
All’esito delle attività di indagine la Procura ha ritenuto esistente un grave quadro indiziario nei confronti di 22 persone tra cui anche un libero professionista di Matera resosi parte attiva attraverso la moglie (socia maggioritaria e legale rappresentante di una società creata “ad hoc”) di un acquisto simulato rientrante nelle ipotesi contestate al fine di lucrare circa 280.000 dall’operazione illecita, nonché nei confronti di cinque imprese ai sensi della normativa sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni.
Il Giudice delle indagini preliminari, sulla base delle richieste avanzate dall’ Ufficio Inquirente, ha ritenuto la gravità delle fonti di prova prospettate, disponendo la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 11 persone e il sequestro preventivo di oltre 4,5 milioni di euro agli indagati, nonché il sequestro preventivo dei beni relativi a 5 aziende, ai sensi della normativa dettata dal D. L. vo 08/06/2001 n. 231, per un valore di circa 3,7 milioni di euro per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa nei confronti dello Stato, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, riciclaggio, autoriciclaggio, ricettazione, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, favoreggiamento personale, emissione di fatture per operazioni inesistenti.