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Grande Fratello sui T-Days, il Comune "spia" i cellulari Contratto da oltre 32mila euro con la Vodafone per analizzare i flussi e gli spostamenti delle persone nel centro chiuso al traffico

L’occhio del “grande fratello” si accende sulle persone a passeggio nei T-Days nelle feste natalizie. Stavolta Palazzo d’Accursio non bada a spese e affida al colosso Vodafone, con un contratto da 32.787 euro, l’analisi dei dati sugli accessi al centro storico. Monitoraggio che verrà fatto tramite gli smartphone degli utenti, che segnalano dove si trova ognuno di noi in qualsiasi momento della giornata.
Ogni telefonino, infatti, grazie ai servizi di geolocalizzazione comunica in tempo reale la posizione di qualsiasi cliente alle compagnie telefoniche. È questo il dato che più interessa al Comune, che tramite gli spostamenti – pur garantendo l’anonimato degli utenti – potrà avere una serie di informazioni preziose su come (e quanto) si sposta chi entra nella zona pedonale. Stavolta l’esborso per le casse comunali è ingente e dimostra come l’amministrazione Merola stia lavorando per ritoccare i fine settimana pedonali nella “T” (in che modo è ancora un mistero). E così dopo aver iniziato un’indagine accurata sui social network per sapere i giudizi di turisti e residenti sullo stop alle auto, ora arriva il bis con gli smartphone.
Nel mirino, come detto, ci sono i profili di chi gira nel fine settimana, passeggia sotto i portici, parcheggia, prende il bus o spende nelle vie dello shopping. Dati che la giunta, al momento, non ha. «Per assumere le misure più adatte a consolidare l’esperienza dei T-Days – scrivono i dirigenti comunali – è necessario dotarsi di un quadro sui flussi di visitatori nel centro storico durante tali giornate». Quale strumento migliore, si saranno detti a Palazzo d’Accursio, che “agganciare”

il telefonino che chiunque di noi porta con sé mattina e sera.
Nella delibera c’è l’elenco preciso di cosa interessa agli “spioni” comunali: «Presenze nei T-Days nei weekend, facendo distinzione tra residenti e non residenti, provenienza dei visitatori, direttrici di arrivo e principali hub di accesso, tempo di permanenza», con un confronto sulle presenze degli anni prima delle pedonalizzazioni (avviate nel 2012).

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