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Governo, Conte accetta l'incarico e presenta la lista: 18 ministri, 5 le donne. Tria all'Economia

Governo, Conte accetta l'incarico e presenta la lista: 18 ministri, 5 le donne. Tria all'Economia
(afp)

Dopo un vertice di quattro ore tra Salvini e Di Maio, matura l’intesa. Savona sarà spostato alle Politiche comunitarie, Moavero andrà agli Esteri, Salvini e Di Maio saranno entrambi vicepremier. Giuramento domani alle 16. Risolto il nodo di Fratelli d’Italia: il partito di Meloni non sarà nell’esecutivo e si asterrà sulla fiducia.

OMA – A 88 giorni dal voto del 4 marzo – dopo la crisi più lunga e difficile della storia repubblicana – è stata raggiunta l’intesa per la nascita del governo M5S-Lega. “Ci sono le condizioni per un esecutivo politico”, dicono Luigi Di Maio e Matteo Salvini al termine di un vertice di quasi quattro ore sulla spartizione dei ministeri. E poco prima delle 22 Giuseppe Conte al Colle accetta l’incarico e presenta la lista dei ministri: “Lavoreremo con determinazione per migliorare le condizioni di vita di tutti gli italiani”, ha detto. Alla fine poche parole di ringraziamento anche da Mattarella: “Si è concluso un itinerario complesso, buon lavoro a tutti”, dice visibilmente rasserenato.
Il giuramento ci sarà domani alle 16. Queste le posizioni chiave del futuro governo: all’Economia il professor Giovanni Tria, presidente della Scuola nazionale dell’amministrazione e professore ordinario di economia politica all’università di Tor Vergata; agli Esteri Moavero Milanesi; per l’economista Paolo Savona – l’uomo che domenica sembrava aver fatto saltare tutto –  il dicastero delle Politiche comunitarie. Alla Difesa Elisabetta Trenta, in quota M5S. Come previsto ormai da settimane, a Matteo Salvini andrà il ministero dell’Interno. A Luigi Di Maio il Lavoro e lo Sviluppo economico. Entrambi saranno vicepremier. Resta senza ministeri Fratelli d’Italia (che sulla fiducia si asterrà).

Ma ecco l’elenco completo dei ministri. In tutto 18, escluso il premier. Le donne sono cinque, nove i ministri Cinquestelle, 6 i leghisti, tre i tecnici.
L’ULTIMA TRATTATIVA
Al vertice Salvini-Di Maio, cominciato alle 15, si è aggregato nel pomeriggio anche Conte, arrivato in treno da Firenze. Il segno che si avvicinava la fumata bianca. Intanto Carlo Cottarelli andava al Quirinale. Una prima volta per un colloquio informale. Un’ora dopo per rimettere l’incarico: “È stato un onore, per me, lavorare al servizio del Paese. Non è più necessario un esecutivo tecnico. La soluzione di un governo politico è di gran lunga la migliore”, ha detto. Poi si è scusato con i giornalisti per essere rimasto silenzioso in questi giorni. Ed è stato accolto dagli applausi. Episodio del tutto irrituale al Quirinale.

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