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Governo, Bellanova bersaglio dei social: “Quel vestito rispecchiava il mio stato d’animo”. Poi sfoggia i pois e incassa solidarietà Conte

La neoministra dell’Agricoltura risponde su Twitter alle critiche sull’abito sfoggiato al Quirinale e al titolo di studio. Arriva la solidarietà da destra a sinistra. Carfagna: “Chi la insulta si vergogni”. Decaro: “Bellanova ha difeso i braccianti e lavorava nei campi: gli insulti dei leoni da tastiera non la abbatteranno”. E lei twitta ironica con un nuovo vestitodi ANNA PURICELLA

La vera eleganza è rispettare il proprio stato d’animo: io ieri mi sentivo entusiasta, blu elettrica e a balze e così mi sono presentata. Sincera come una donna. Teresa Bellanova, neoministra all’Agricoltura risponde su twitter agli haters che l’hanno attaccata per l’abito scelto per il giuramento ieri al Quirinale. Bellanova ritwitta in particolare il post di Enzo Miccio, conduttore tv che ha “approvato” il suo look.E lei risponde con molta ironia.

Questa la risposta, ironica e positiva, a un web che ieri si era scatenato senza risparmiare insulti e offese a Bellanova, soprattutto su Twitter. Dove figura ad esempio lo sgradevole affondo di Daniele Capezzone, ex segretario dei Radicali e poi portavoce del Popolo della libertà: “Carnevale? Halloween?”, scrive in un tweet, ma la sua ironia gli si ritorce contro. #TeresaBellanova diventa il primo hashtag nei trending topic di Twitter in Italia, in tanti replicano esprimendo solidarietà alla nuova ministra e in poche ore diventa virale anche l’hashtag #qualcosadiblu.

“Ha dimostrato impegno e competenza fin dalla più giovane età – il commento di Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia – Combatterò contro i suoi provvedimenti quando mi troveranno in disaccordo, come la democrazia ci consente. Si vergogni chi la insulta per l’abito, l’aspetto e il titolo di studio”.

POLITICA

Critiche social alla ministra Bellanova: “Ha la terza media”. Ma il Pd la difende: “Ne ha tutto il diritto”

Altro punto attaccato dagli hater, quest’ultimo: Bellanova ha la licenza media, ha lavorato nelle campagne pugliesi come bracciante ma sin da ventenne era impegnata nel sindacato e si è battuta a lungo per contrastare il caporalato. Nella sua carriera è stata anche viceministra dello Sviluppo economico, sia nel governo Renzi che nel governo Gentiloni. “Quelli che non hanno argomenti fanno così, ti attaccano sul vestito, le scarpe, i capelli e il peso – scrive Laura Boldrini rivolgendosi direttamente a Bellanova – Si accaniscono sul corpo pensando di farti soffrire, ma forse non hanno idea di che persona sei e quale sia la tua tempra”.

Capezzone denuncia di aver ricevuto minacce di morte dopo il suo tweet, intanto la solidarietà nei confronti di Bellanova non fa che crescere: le inviano messaggi di sostegno tanti politici – Matteo Renzi, Dario Stefano, Piero Fassino tra gli altri – e semplici cittadini. “Sono laureata, ho un dottorato, insegno all’università – scrive ad esempio Monica – Non riesco a indignarmi perché Teresa Bellanova è diventata ministro con la terza media. Sarà che sono circondata da “professoroni” che potrebbero giusto portarle la borsa”.

E anche la sua Puglia non manca all’appello. In un lungo post il sindaco di Bari e presidente nazionale Anci Antonio Decaro interviene sul caso: “Teresa Bellanova ha difeso i braccianti per tutta la vita e da ragazza lavorava nei campi come mia nonna. Come lei è serena, determinata e tosta. Gli insulti dei leoni da tastiera non la abbatteranno. Io qualche volta ci ho litigato, faccia a faccia. Non lo consiglio a nessuno”. Dal canto suo, Magda Terrevoli (presidente Comitato unico di garanzia della Regione Puglia, già presidente della commissione regionale Pari opportunità) aggiunge: “Teresa ha una bellissima storia ricca di impegno e di visione. Quanti di voi possono dire altrettanto?”.

Con il passare delle ore arriva la solidarietà di quasi tutto il mondo politico. Dalle donne del Pd ad altre esponenti di Forza Italia. Parla anche l’ex presidente del Senato Renato Schifani: “Caro ministro, ‘non ragionar di loro, ma guarda e passa’. Ti giudicheremo sui fatti. Buon lavoro”, dice. Solidarizza il mondo sindacale. indacato. Dalla sinistra che pur critica la Bellanova per la sua adesione al renzismo (“Insulti sessisti e classisti, ma il paragone con Giuseppe Di Vittorio non regge” per Rifondazione comunista).

Dai neoalleati di governo del M5S: “Gli insulti rivolti in queste ore alla neoministra Teresa Bellanova sono atti ignobili che offendono tutta l’Italia. In politica la dialettica può raggiungere anche alti livelli di scontro e tensione, ma deve essere sempre un confronto su idee differenti. Tante volte a noi del Movimento 5 Stelle è capitato di dissentire esplicitamente da quanto sostenuto da Teresa Bellanova e dal Partito democratico – scrive la delegazione del M5s della commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e sulla violenza di genere – Chi invece rinuncia a stare nel campo dei contenuti e si lascia andare a volgari attacchi alla persona qualifica il suo stesso comportamento: indegno. Troppo spesso questi comportamenti scaturiscono per il solo fatto che l’obiettivo è una donna. Inaccettabile”.

Si concentrano sul sessismo degli insulti anche dalla Fondazione Iotti. Ma nella levata di scudi in difesa di Bellanova ci sono pure Renato BrunettaGiorgia Meloni Maurizio Gasparri: la loro solidarietà però si associa alla constatazione polemica di essere stati sempre oggetti di attacco e di non avere ricevuto solidarietà da sinistra. E c’è anche chi non c’è la fa proprio a cambiare registro. “Fai il ministro con la terza media e ti lamenti pure? Almeno il pudore del silenzio, altro che solidarietà”, twitta Francesco Storace. Mentre Carlo Calenda, appena uscito dal Pd, per difendere Bellanova attacca Di Maio: “Non può neanche allacciarle le scarpe, non si possono fare paragoni con il curriculum di Bellanova”.

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