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GIRO DI VALZER IN ALLEANZA POPOLARE DOPO L'ANNUNCIATA NOMINA PER 7 ANNI TANCREDI VERSO LA CONSOB: VERRECCHIA ALLA CAMERA E D'IGNAZIO CANDIDATO 2018?

TERAMO – L’onorevole Paolo Tancredi pronto ad andare alla Consob, la Commissione nazionale per le società e la borsa, e rimpiazzato alla Camera dall’attuale consigliere comunale di Avezzano (L’Aquila), Massimo Verrecchia. Il consigliere regionale Giorgio D’Ignazio pronto a candidarsi a Montecitorio nella primavera prossima.
Questi gli scenari nell’annunciato “giro di valzer” in casa di Alternativa popolare abruzzese, ex Nuovo centro destra, che a Roma sta al governo con il centrosinistra, mentre in Abruzzo e in varie amministrazioni comunali con il centrodestra.
Della nomina alla Consob del teramano Tancredi, oggi alla Camera vice presidente della commissione Politiche europee e componente di quella Bilancio, si parla da qualche settimana. Ora sembra essere cosa certa e il passaggio dovrebbe scattare a novembre.
Le nomine saranno effettuate con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del presidente del Consiglio dei ministri. L’incarico del presidente e dei commissari durerà 7 anni e non è rinnovabile.
A quel punto, si libererà il suo scranno. E potrà staccare un biglietto per Roma Verrecchia, primo dei non eletti in Abruzzo per l’allora Popolo della libertà alla Camera nelle elezioni politiche 2013.
A Montecitorio l’attuale componente dello staff del sottosegretario pure di Ap Federica Chiavaroli resterebbe solo qualche mese, fino alla primavera prossima, ma per lui sarebbe comunque il coronamento di un sogno, e anche un buon affare, visti i compensi che spettano a un onorevole della Repubblica.
Verrecchia spera, in realtà, da mesi nel grande passo, per un’altra strada: secondo alcune interpretazioni un altro deputato abruzzese ex Ncd, Filippo Piccone, potrebbe diventare parlamentare europeo, essendo anche primo dei non eletti a Bruxelles, qualora decadessero i rappresentanti inglesi a seguito dell’uscita del Regno Unito dall’Ue sancita dal referendum del 2016. Tesi su cui comunque serpeggiano dubbi in casa centrodestra.
Se fossero fugati, anche in questo caso si libererebbe il posto per Verrecchia, in sostituzione del parlamentare di Celano (L’Aquila), campione di assenteismo nel 2016 a Montecitorio secondo il sito specializzato in statistiche Openpolis.
Nella speranzosa attesa, Verrecchia resta intanto al Consiglio comunale di Avezzano, a fare il capogruppo di Avezzano popolare, lista che ha ottenuto il 7 per cento dei voti, determinanti per la vittoria del “civico” di centrodestra Gabriele De Angelis.
Ultimo beneficiario della “triangolazione” il consigliere regionale D’Ignazio, teramano come Tancredi: sarebbe lui, secondo voci ben informate, a candidarsi al posto di Tancredi, che aveva ovviamente “ipotecato” per sé una posizione nella lista degli alfaniani nel 2018.
Una sua elezione è, comunque, tutt’altro che scontata e dipende quasi del tutto dalla legge elettorale: alla Camera è in vigore, per ora, una versione modificata dell’Italicum, approvato nel 2016, che prevede uno sbarramento al 3 per cento. E poco conta candidarsi come capolista, con elezione assicurata, se non si supererà quella soglia. Gli ultimi sondaggi, va infatti ricordato,  vedono Ap inchiodato al 2,2 per cento.
Non è ancora chiara poi la strategia che il partito del ministro deli Esteri Angelino Alfanointenderà adottare.
Se nel decisivo test delle elezioni regionali in Sicilia Ap ha infatti deciso di stare con il centrosinistra, con cui continua a governare a Roma, in un documento firmato pochi giorni fa dal nuovo coordinatore, l’ex ministro Maurizio Lupi, l’obiettivo sembra essere quello di perseguire, da qui a primavera, la strada di un’alleanza di centro nel solco di un Ppe italiano, insieme a Forza Italia, e alternativo al Partito democratico.
Convincendo dunque Silvio Berlusconi a lasciare al loro destino Noi con Salvini e Fratelli d’Italia, per allearsi con Ap e le altre forze centriste. Un’ipotesi che trova però forti ostacoli in primis dentro Forza Italia.

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