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Gianni Pittella(PD): Vaccino nuova arma nucleare per una nuova competizione geopolitica


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Il vice presidente del Partito Democratico in Senato, Gianni Pittella interviene sulle problematiche di vaccino e pandemia in ambito europeo e internazionale. “La pandemia avrebbe potuto inaugurare una nuova stagione globale di cooperazione ma invece ha  accentuato la competizione geopolitica. Attualmente  l’Europa appare priva di adeguate soluzioni avendo rinunciato con leggerezza all’autonomia produttiva di prodotti salvavita, farmaci e vaccini. È stato possibile perché la sovranità sanitaria richiede una sovranità militare e politica, perché senza un decisore politico non si affronta e non si vince oggi una pandemia, così come domani una crisi ambientale o una sfida militare. E’ indispensabile un’Europa per tutto ciò che è essenziale, per tutto quello che le nazioni non possono fare», furono le parole di Mario Draghi nel ricevere due anni fa una laurea honoris causa all’università di Bologna. Sono parole che dal governatore Draghi ho ascoltato per molti anni dagli scranni del Parlamento europeo e che ho apprezzato soprattutto perché tradotte nell’agire, nella pratica di garante della sovranità monetaria. Sono veramente indignato,  dopo aver  trascorso una vita nelle istituzioni europee, perché ormai dotarsi di governo politico in Europa è un imperativo categorico da cui dipendono le nostre vite. Altro che soffiare sugli egoismi nazionali come vorrebbero i sovranisti nostrani, altro che mercanteggiare piccole riforme come vorrebbero i troppo prudenti europeisti gradualisti. La guerra globale non si fermerà qui e riguarderà sempre più la nostra capacità europea di decidere, progettare e realizzare e condizionerà persino il destino delle democrazie. Ritengo che Mario Draghi oggi può farsi promotore e artefice di questo processo. Per caratura e credibilità internazionale, per vuoto di leadership che il ritiro di Angela Merkel segnerà in Europa, per la sua capacità di governo in Italia. Un piano vaccinale che, per quanto condizionato dai giorni di sospensione di Astrazeneca, porterà a vaccinare almeno il 60 per cento degli over 16 entro l’estate e la quasi totalità della popolazione in autunno. Abbiamo il dovere di fare presto, lo dobbiamo agli oltre 100mila morti da Covid-19, lo dobbiamo ai cittadini che si dibattono nella difficoltà economica. Superato il guado, servirà una nuova leadership europea e sono certo il Pd non risparmierà energia e impegno politico perché le sfida globali che si faranno sempre più numerose trovino nell’Europa un attore protagonista, non una sbiadita comparsa”.

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