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Gentiloni: "La politica dell'Italia sui migranti la più decente in Europa

Gentiloni: "La politica dell'Italia sui migranti la più decente in Europa"
Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni (fotogramma)
Sulla ripresa: “Se ci fosse un campionato europeo di salti in alto l’Italia avrebbe vinto: le previsioni erano dello 0,8 per cento, oggi sono doppie rispetto ad alcuni mesi fa”
ASSAGO – “L’Italia è l’unico Paese che ha avuto una politica migratoria decente in Europa in questi anni”,  ha detto il premier Paolo Gentiloni durante il suo intervento dal palco dell’Annual meeting di ‘Medici con l’Africa Cuamm’, al teatro della Luna di Assago. “Siamo orgogliosi, perché non alziamo muri e non chiudiamo porti”.
“L’Africa – ha proseguito il premier – è un continente in bilico. Non è vero che ce la sta facendo, è vero che ce la può fare ma dipende molto anche dalle nostre scelte, dall’impegno dell’Europa. L’Italia ci mette del suo – ha sottolineato – e sono orgoglioso del fatto che negli anni di crisi economia abbiamo raddoppiato i nostri aiuti. Se guardiamo alla sostanza, però, si può e si deve fare molto di più. La stabilizzazione dell’area è per noi strategica”.
Il presidente del Consiglio ha poi ricordato come il continente africano abbia attraversato diverse fasi, dal periodo in cui si parlava dell’Africa senza speranza, a uno in cui sembrava che potesse riprendersi, grazie a tassi di crescita elevati. “Mi ha colpito che il numero delle persone malnutrite stia ricominciando a salire. Ieri – ha raccontato il premier – ho visto il presidente della Sierra Leone, un Paese che aveva tassi crescita altissimi prima del crollo delle quotazioni minerarie e dell’ebola. Spero che resista una governance democratica, vedremo a marzo cosa decideranno gli elettori”.
• RIPRESA ECONOMICA
Questa mattina il premier ha fatto visita a ‘Bergamo citta’ impresa’, il Festival dei territori industriali, affrontando temi economici e del mondo del lavoro: “Questo ritorno alla crescita non va sprecato. È stato fatto anche grazie a scelte di responsabilità di bilancio. Siamo passati dal 5,3 al 2 per cento del deficit: questi risultati non vanno dilapidati”.
“Siamo fuori dalla più grave crisi economica del dopoguerra. Non mi appassiona – ha continuato il premier – la discussione sul fanalino di coda. Se ci fosse un campionato europeo di salti in alto, in fatto di crescita, l’Italia avrebbe vinto: le previsioni erano dello 0,8 per cento, oggi abbiamo previsioni quasi doppie rispetto ad alcuni mesi fa”.
Rivolgendosi agli imprenditori presenti in sala il premier ha riconosciuto che “il merito di questo risultato è in primo luogo del lavoro delle imprese e dei nostri territori migranti
e lo dobbiamo innanzitutto alla capacità di resilienza del mondo del lavoro e delle imprese prima ancora dei provvedimenti del governo. Si tratta di una rivendicazione di orgoglio che dobbiamo fare perchè incrementa il capitale di fiducia di cui avremo bisogno nei prossimi mesi”.
E Gentiloni non ha certo nascosto le difficoltà: “L’economia italiana ha percorso una strada molto accidentata, è stata ferma lungo, e si è poi finalmente messa in moto. Questa macchina va accompagnata, rassicurata, ma non va dilapidata e non va neanche strozzata”, ha concluso Gentiloni.

MAGGIOR AUTONOMIA DELLE REGIONI 
Interpellato poi sulla richiesta di maggior autonomia da parte di alcune Regioni, il presidente del Consiglio l’ha definita una “sacrosanta richiesta, deve essere una rivendicazione di efficienza e non di egoismo”.

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