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Gallarate e Tradate contro la violenza

Gallarate e Tradate si mostrano unite contro ogni tipo di violenza, dal pregiudizio al vandalismo e al bullismo.
A Gallarate, due ragazze ventenni chiedono ai residenti che vivono attorno al parcheggio di via Rusnati di trovare un punto d’incontro.
Il luogo, ritrovo dei più giovani, a due passi dall’inizio dell’area pedonale, con scorcio sull’Arnetta, è infatti “vittima” di atti vandalici e schiamazzi, e per questa ragione, aprire un dialogo sembra ancora più difficile.
«Qui non ci vogliono, mettono il catrame sui muretti dove ci si siede, ma noi li occupiamo lo stesso e resistiamo», dice con un sorriso Lisa Rossi, seduta a cavallo tra il parcheggio e la riva che porta al torrente, insieme alla sua amica Assia Charai.
Non disturbano, ma sanno che ci sono ragazzi della loro età che minacciano la quiete.
Tuttavia le due giovani non sono così contente del tentativo di farsi giustizia da soli da parte dei vicini con il catrame: conseguenza del muro contro muro tra giovani e adulti.
Lisa e Assia capiscono le esigenze dei residenti, ma vorrebbero poter vivere i loro momenti senza fastidi, auspicando un armistizio.
E chissà che un giorno magari, giovani e residenti passeranno insieme la giornata con spugne e secchi, a pulire i muretti. Niente più catrame, niente più bottiglie di vetro che spuntano dai cespugli. Ma soprattutto, niente più pregiudizi.
Anche Tradate non resta indietro sul fronte della violenza gratuita, dando un segnale forte e chiaro sul tema del bullismo. L’amministrazione comunale si è infatti confrontata nel corso di un incontro, presieduto dal presidente Rosario Tramontana, sulla questione insieme a una commissione di esperti che si occupa di servizi e cultura. Un tema, quello del bullismo, che non interessa solo il mondo della scuola ma soprattutto la società civile in generale e le famiglie.
Il dibattito è sfociato in una proposta, ossia quella di varare un progetto nel quale potranno essere coinvolte tutte le associazioni del territorio. Il filo conduttore, avallato dalla Regione Lombardia e dalla amministrazione comunale di Varese, è quello di rivolgersi a chi svolge il ruolo di educatore: coloro che più da vicino hanno a che fare con i giovani.
La sfida sarà quella di formare i cittadini di domani nel rispetto dei valori fondamentali per una convivenza pacifica.

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