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Fusilli alla Nelson, ricetta facile veloce e storica: un piatto della tradizione siciliana al profumo d’estate

Fusilli alla Nelson, ricetta facile veloce e storica: un piatto della tradizione siciliana al profumo d’estate. Diciamo che il piatto in sé è davvero semplice e gustoso. Fresco, estivo e ricco di sapore. Melanzane, pomodorino e pesce spada: ingredienti di mare e di monti, genuini e semplici. I passaggi sono pochi, ma è davvero semplice. Andiamo quindi a vedere come si preparano e quali sono gli ingredienti per questo piatto favoloso e saporito.

Ingredienti dei Fusilli alla Nelson

  • 300 gr. di fusilli
  • 1 melanzana
  • 200 gr. di pesce spada
  • 100 gr. di pomodorini
  • 1 spicchio di aglio
  • q.b. di menta
  • di olio e.v.o.
  • q.b. di sale

Preparazione

Mettete a bollire l’acqua per la pasta. Eliminate la pelle dal pesce spada e tagliatelo a dadini.Lavate la melanzana e Tagliatela a dadini.Lavate i pomodorini e tagliateli a metà. In una padella friggere i dadini di melanzana e metteteli da parte.

Soffriggete l’aglio in olio e.v.o. e friggete i cubetti di pesce spada, aggiungete i pomodorini ed infine la melanzana. Cuocete la pasta e buttatela nella padella insieme al condimento e mettete la menta sminuzzata

 Cenni storici

Nel Dicembre 1798 re Ferdinando I delle Due Sicilie, a seguito di moti rivoluzionari che sfoceranno nella nascita della “Repubblica Partenopea”, dovette abbandonare Napoli e rifugiarsi con l’aiuto di Nelson in Sicilia, a Palermo.

L’anno dopo re Ferdinando fu rimesso sul trono di Napoli, grazie all’aiuto inglese e di Horatio Nelson, in particolare, che aveva sconfitto la flotta francese nella battaglia di Abukir impedendo alla Francia la supremazia nel Mediterraneo.

Nelson soffocò nel sangue la repubblica partenopea (salvando la vita e il trono al re) e liberò la monarchia borbonica da uno scomodo avversario avuto in consegna, il Caracciolo, eroe della rivoluzione napoletana.

Con una decisione che suscitò sdegno e che gli venne rimproverata dai suoi stessi conna­zionali, lo impiccò sulla sua nave, dopo un sommario processo, alla presenza della sua com­piaciuta amante, l’avventuriera Emma, la giovane moglie dell’anziano ambasciatore inglese, Sir William Hamilton.

Ferdinando I, in segno di riconoscenza, concesse a Nelson, in perpetuo, l’Abbazia di Maniace, le terre e la città di Bronte nello stesso modo come in passato erano appartenuti all’Ospedale di Palermo. E l’Ospedale – scrive Gesualdo De Luca – nel passaggio di proprietà «vi congiunse come diritti il novero di tutte le usurpazioni, abbenchè contraddette e condannate». ( Bronteinsieme.it)

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